L’EDITOREEL: E’ possibile produrre cibo dalla plastica?

Secondo alcuni gruppi di ricerca, bottigliette, imballaggi e altri prodotti che inquinano il mondo possono diventare commestibili!

L’idea non è completamente nuova e parte dall’agenzia del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie da utilizzare in ambito militare. 

Tra i progetti commissionati ai vari centri di ricerca uno consiste nel impiegare sostanze e microorganismi per degradare la plastica e trasformarla in qualcos’altro. Non tutta la plastica è uguale, il PET, materiale con cui sono solitamente fatte le bottiglie, possono essere convertite in carburante oppure in sostanze lubrificanti. 

Ma ciò che si è ottenuto dal PET, con un ulteriore passaggio che non ho tempo qui di spiegare, se viene dato “in pasto” a colonie di batteri, in grado di nutrirsi della plastica che ha tra i propri componenti anche composti organici, dalla poltiglia che lasciano si può ottenere una polvere ricca di proteine, carboidrati e grassi. 

So che l’idea fa un po’ ribrezzo e preoccupa, perché anche se i batteri sono comunque strettamente legati alla nostra alimentazione, come alcuni tipi di funghi o lo yogurt, partono pur sempre da sostanze che sappiamo essere commestibili. Diversa è la questione plastica, invece, di cui sono noti gli effetti inquinanti e tossici. Ma in chimica una sostanza può sparire nel corso di una reazione, semplicemente perché si trasforma in qualcosa di diverso, che in questo caso secondo il gruppo di ricerca potrebbe aiutare almeno in parte a sfamare il mondo.

Però, il passaggio dal bidone della plastica alle razioni dei soldati o dei piatti in qualche ristorante non sarà così immediata sempre se davvero fattibile!

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