L’EDITOREEL: Dimenticare di avere avuto il cancro è un diritto
Sì unanime della Camera alla legge sul Diritto all’oblio oncologico. La proposta, che parte da Italia Viva, è il primo atto che mette d’accordo maggioranza e opposizione in questa legislatura. Ora la palla passa al Senato.
La Camera ha dato il via libera (all’unanimità) alla proposta di legge sul Diritto all’oblio oncologico.
Il testo vuole assicurare che alla guarigione clinica corrisponda anche la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione con riferimento all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, e soprattutto alle procedure di adozione di minori.
Cosa significa? Vuol dire che le persone guarite da una patologia oncologica non saranno obbligate a fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla propria, pregressa condizione di salute.
A ben pensarci, la legge dà anche speranza, perché conferma che dal cancro si può guarire e si può ricominciare a vivere.
Si tratta di un provvedimento atteso da tempo, anche perché, secondo le stime, in Italia oltre 3 milioni e mezzo di persone in passato hanno ricevuto una diagnosi di tumore e di queste, il 27% può essere considerato guarito.
Anche se in questo caso il paziente si considera “guarito” solo quando raggiunge la stessa attesa di vita della popolazione generale. Questo tempo varia a seconda del tipo di cancro.
La proposta, che parte da Italia Viva, è il primo atto che mette d’accordo maggioranza e opposizione in questa legislatura. Ora la palla passa al Senato.
L’editoreel è la rubrica di Katiuscia Laneri, fondatrice e direttrice di questa testata, pensata per i social media con l’obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione