L’EDITOREEL: Caps Lock Day, il giorno della scrittura urlata

Oggi è il Caps Lock Day, una delle giornate più assurde del calendario digitale, nata per prendere in giro chi abusa del tasto blocco maiuscole.

Dite la verità, quanto trovate fastidioso leggere messaggi o commenti TUTTO IN MAIUSCOLO?

Viene subito da pensare a qualcuno che urla ed anche il più affettuose delle frasi assume un tono aggressivo.
Ecco, oggi è proprio la giornata per parlare di questo.
Sì, esiste davvero: si chiama Caps Lock Day e si celebra ogni 22 ottobre.

Una delle giornate più assurde del calendario digitale, nata per… prendere in giro chi abusa del tasto blocco maiuscole.
Perché, nel galateo del web, scrivere tutto in maiuscolo equivale a urlare, a sembrare aggressivi — anche quando non lo si è.

Il primo a scherzarci su fu un informatico americano, Derek Arnold, nel 2000.
Era stanco di ricevere email di questo tipo, così inventò una giornata per riderci sopra: un giorno in cui tutti scrivono in maiuscolo, ma con ironia.

Negli Stati Uniti si celebra addirittura due volte l’anno: il 22 ottobre e il 28 giugno, in memoria di Billy Mays, un televenditore famoso per il suo modo… piuttosto “entusiasta” di urlare davanti alla telecamera.

Ma dietro a questa stramba ricorrenza c’è anche una riflessione interessante.
Nel web moderno, tra chat senza punteggiatura, abbreviazioni e testi gridati, la scrittura ha perso tono, ritmo, rispetto ed ha acquisito tanta ignoranza. Perché ormai restano in pochi a sapere quando una parola vuole solo l’iniziale in maiuscola.
E forse, più che un “Caps Lock Day”, servirebbe celebrare la giornata della punteggiatura. Questa sconosciuta! 

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