L’EDITOREEL: Bologna, pipette gratis per ridurre i rischi alla salute
A Bologna il Comune ha deciso di distribuire pipe sterili e kit per il drug checking con lo scopo di ridurre i rischi per la salute dei tossicodipendenti.
Ma…secondo voi, distribuire pipe per fumare crack è una misura di prevenzione… o un incentivo al consumo?
A Bologna il Comune ha deciso di adottare una politica di riduzione del danno: pipe sterili e kit per il drug checking, cioè strumenti che permettono di analizzare le sostanze prima di consumarle. L’obiettivo dichiarato è ridurre i rischi per la salute, perché i dati dicono che oltre la metà delle persone coinvolte in questa realtà sono italiani, circa il 55%. E molto spesso usano strumenti improvvisati: bottiglie di plastica, lattine, tubicini di fortuna. Questi oggetti, oltre a essere pericolosi, favoriscono infezioni respiratorie, sanguinamenti, ustioni, e vengono persino condivisi tra più persone, aumentando i rischi di contagio.
Con pipe sicure e sterili, invece, si riducono queste complicazioni. Lo stesso vale per i kit di analisi: permettono di capire la composizione delle sostanze prima di assumerle, prevenendo overdose o avvelenamenti dovuti a miscele tossiche. È un approccio sanitario che parte da un principio semplice: non tutti smettono subito, ma intanto si può limitare il danno e salvare vite.
La sperimentazione, dicono i promotori, ha già dimostrato risultati concreti. Ma la decisione ha scatenato una bufera anche politica. Si, è vero che per quello basta poco.
Da un lato c’è chi difende la misura come strumento sanitario per ridurre i danni di una realtà che già esiste. Dall’altro, chi la considera un messaggio sbagliato che normalizza la droga.
