L’EDITOREEL: Ballerina Farm, da tradlife a tradwife per un articolo
Un articolo del Times ha trasformato un’attività d’impresa al femminile basata su una vita tradizionale nel tanto discusso fenomeno del traditional wife
Lo ammetto, prima delle polemiche social non conoscevo Ballerina Farm. Come faccio di solito, verifico alla fonte prima di esprimermi.
Ho così scoperto una donna poliedrica che riesce in tutto ciò che fa e condivide i suoi successi con il marito e la prole.
Già, il marito!
Il padre-padrone che invece di un viaggio in Grecia le regala un grembiule, non uno qualunque, ma un portauova realizzato a mano in Ucraina; l’oppressore che però prepara la colazione per tutta la famiglia la mattina; il maschilista che realizza tutorial sui prodotti home made indossando il grembiulino della nonna.
Insomma, al netto dell’articolo di giornale e delle opinioni virali sui social, Ballerina Farm altro non è che la versione americana di “Fatto in casa da Benedetta” e pure sul suo conto spesso piovono critiche e polemiche.
La verità è che la giornalista del Times ha usato Hannah come pretesto per trattare un altro fenomeno, quello del “tradwife“ (Traditional wife), donne che scelgono, SCELGONO, di occuparsi esclusivamente della famiglia affidando al marito il compito di procurare reddito.
Pur considerando la questione sterile, in quanto a mio parere una persona, a prescindere dal genere, è davvero libera quando fa ciò che la rende felice. Qui parliamo di un lavoro di squadra, con la divisione dei compiti: tu lavori fuori casa, io dentro casa.
Non vedo cosa c’è di male a sentirsi realizzate come regine del focolare. Perché una casalinga deve essere spettinata, struccata e vestita male?
Perché una professionista non è considerata tale anche nelle faccende domestiche?
Forse non ci crederete, ma anche a me piace cucinare e non chiedo aiuto nelle pulizie. L’ho sempre fatto, anche tra un reportage e una conduzione. Perché è il mio modo di dimostrare affetto a chi, e a ciò, che amo; anche per me stessa quando sono stata single. Oggi che vivo in campagna adoro dedicarmi al riciclo creativo, preparo marmellate e torte con i frutti del mio giardino che scambio con il vicinato. Chi segue i miei profili privati conosce anche questa versione di me. Credo si possa definire… “tradlife” (traditional life), ma forse non fa notizia, perché l’unico fenomeno virale che provoca la felicità è l’invidia.