L’EDITOREEL: Atei vs Credenti, chi è più cattivo?

Secondo voi, chi è più cattivo? Un ateo o un credente ? Se l’è chiesto anche un gruppo internazionale di ricercatori e la risposta degli intervistati ha sorpreso tutti.

Se l’è chiesto anche un gruppo internazionale di ricercatori che per sondare la percezione che si ha del legame tra immoralità e ateismo, ha intervistato oltre 3 mila persone in 13 paesi, da nazioni dove la religione è fondamentale, come gli Emirati Arabi e l’India, ad altre dove conta meno, come l’Olanda o la Cina.

Ebbene, i risultati dell’indagine sono stati sorprendenti. Ne è emerso infatti che persino gli atei stessi ritengono che i non credenti siano più cattivi delle persone religiose.

Gli unici paesi in cui questa idea non è risultata così forte sono stati Finlandia e Nuova Zelanda.

Ma in genere la gente continua a percepire la religione come garanzia morale.

Insomma, in conclusione, l’idea che moralità e religiosità debbano per forza andare a braccetto è fortemente radicata sia nelle società religiose sia in quelle che non lo sono. 

Forse, semplicemente gli atei sono più obiettivi dei religiosi. Perché sappiamo tutti che spesso certe azioni provengono da chi si professa timorato di Dio. Anzi, ho diretta esperienza di agnostici sempre disponibili e pronti a supportare il prossimo in ogni difficoltà, molto, ma molto più, di un religioso praticante. Ovviamente non bisogna fare di un’erba un fascio ma l’indagine degli psicologi riflette ciò che in effetti è l’ipocrisia generale dell’essere umano. 

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