L’EDITOREEL: Anche le proposte di lavoro sono fake
Per evitare un possibile raggiro, non forniamo mai nostri dati o recapiti, non rispondiamo nemmeno per chiedere info e segnaliamo il messaggio, o commento che sia, alla piattaforma.
Avete ricevuto anche voi un messaggio del genere?
A me sono arrivati di simili su Linkedin.
Sì più di uno e poco diversi.
Anche se l’ho ricevuto proprio sul social network specializzato in scambi professionali, o almeno ci prova ad esserlo, ho capito subito che si trattava di un raggiro.
Perché No.
Le aziende non assumono in questo modo.
Nemmeno le più moderne e innovative.
Certo, mi capita di essere contattata in privato su LinkedIn ma sempre in maniera limpida e cristallina, cui segue poi una call video.
E poi, a prova che si tratta di phishing, il messaggio si autodistrugge di lì a poco. Cioé, non lo trovate più appena risulta letto senza aver lasciato una risposta.
Questo almeno è ciò che capita nella messaggistica di LinkedIn.
Per evitare un possibile raggiro, non forniamo mai nostri dati o recapiti, non rispondiamo nemmeno per chiedere info e segnaliamo il messaggio, o commento che sia, alla piattaforma.
Ma la cosa che mi fa più rabbia è l’idea che esistano al mondo persone pronte ad approfittare di chi ha necessità di lavorare, che siano ad una scrivania o in un campo agricolo, trovo la cosa disumana allo stesso modo.