L’EDITOREEL: Anche io sono stata vittima di revenge porn

Anche io sono stata vittima di quello che oggi chiamano “revenge porn” vent’anni fa, quando i social non esistevano e io lavoravo in tv già da una decina di anni.

Anche io sono stata vittima di quello che oggi chiamano “revenge porn”. 

Parlo di vent’anni fa, quando i social non esistevano e io lavoravo in tv già da una decina di anni. 

Un giorno ricevetti una mail con allegati fotomontaggi del mio volto associato a corpi di donne in attività pornografica. 

La mail proveniva da una fantomatica società di produzione cinematografica di “settore” che, apprezzando le foto ricevute (di certo non da me), mi proponeva un ingaggio.

Subito pensai ad uno scherzo “di cattivo gusto” di un mio caro amico che in quel periodo lavorava come video editor per Rocco Siffredi e quindi lo chiamai immediatamente per rimproverarlo. 

Ma a sentirlo assolutamente estraneo alla cosa, vi assicuro che mi vidi il mondo crollare addosso. 

Però sono così abituata ad uscire fuori dalle macerie che, senza pensarci troppo, mi rivolsi alla polizia postale che in meno di 24 ore scoprì il colpevole. Anche se a me parvero una eternità.

Si trattava comunque di uno scherzo, ma di un mio collaboratore. Il video editor delle mie produzioni televisive aveva accesso alle mie espressioni in backstage. Quindi sbadigli, sole negli occhi, insomma tutte quelle attività facciali che in un fermoimmagine possono sembrare altro. 

Morale? Dopo aver iniziato a fare da sola le riprese perché i cameraman bravi erano sempre impegnati, ho dovuto imparare anche a montare i video. E’ così che sono diventata la prima videoreporter italiana…

 

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