L’EDITOREEL: Anche il successo di un film oggi si deve all’algoritmo

Oggi si vince e si perde grazie, o a causa, del passaparola reso tanto più veloce e globale con i social media. Non un semplice passaparola m vera e propria manipolazione dell’opinione pubblica attraverso un algoritmo.

Qualcuno sostiene che il record di premi e incassi stabilito dalla Cortellesi per “C’è ancora domani” potrebbe mettere in ombra “Il mio posto è qui” di Daniela Porto. 

Un’altra storia parallela di emancipazione femminile e discriminazione, ambientata nello stesso periodo del dopoguerra, ma in una Calabria rurale più ostile e chiusa della Roma liberata.

Il film, nelle sale dal 9 maggio, ha già  vinto premi per la regia e per la migliore attrice, Ludovica Martino. 

Ma la mia non è assolutamente una recensione al film, perché non l’ho ancora visto, cosa che mi sono ripromessa di fare quanto prima. 

Ho visto però il film della Cortellesi, al cinema, acquistando il biglietto, non alla prima stampa, e…non mi è piaciuto. 

Io ammiro tantissimo Paola Cortellesi e merita tutto il successo che ha, però, come sempre, quando si parla tanto di qualcosa o qualcuno in giro, preferisco approfondire e verificare in prima persona per farmi un’idea personale.

Oggi si vince e si perde grazie, o a causa, del passaparola reso tanto più veloce e globale con i social media. 

Attenzione, non è da confondere con il “purché se ne parli” con cui si intendeva, un tempo, scongiurare l’oblio. 

Qui parliamo di vera e propria manipolazione dell’opinione pubblica attraverso un algoritmo.

 

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