L’EDITOREEL: Aggressione omofoba a Roma, siamo tutti colpevoli

Questa storia ci riguarda tutti. Non è solo un problema di chi è stato aggredito: è un problema della nostra società. Perché domani potrebbe succedere a chiunque.

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Pensavano di iniziare l’anno con un sorriso e invece si sono ritrovati a vivere un incubo. Non intendo vittime di fuochi d’artificio, che puntuali si registrano la notte di Capodanno, ma di chi ancora oggi, scoccato il 2025, si trova a dover fare i conti con chi non tollera la diversità e cerca di sopprimerla con la violenza. 

Al Pigneto, uno dei quartieri simbolo della Roma giovane e inclusiva, una coppia è stata brutalmente aggredita da un gruppo di ragazzi che ha ritenuto il loro amore, il loro modo di essere, inadeguato. Trovando però giuste botte, insulti, umiliazioni.

Parliamo di Roma, una capitale europea che dovrebbe rappresentare progresso, cultura, libertà. Eppure, ancora oggi, essere sé stessi può essere pericoloso. È incredibile, vero?

Le vittime hanno avuto il coraggio di denunciare e chiedere giustizia. E non sono sole. Le associazioni LGBTQ+ si sono già mobilitate, ma anche cittadini non associati si stanno organizzando per dire: basta! Basta a un mondo dove l’odio è più forte dell’amore, dove l’indifferenza lascia spazio alla violenza. Ricordiamo che ci sono stati altri uomini e donne che hanno perso la vita durante una semplice passeggiata. 

Questa storia ci riguarda tutti. Non è solo un problema di chi è stato aggredito: è un problema della nostra società. Perché domani potrebbe succedere a chiunque.

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