L’EDITOREEL: Aggredisci un arbitro? Da oggi rischi il carcere
Il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri riconosce ufficialmente arbitri e arbitre come pubblici ufficiali. Quindi aggredirli può portati dritto in carcere!

Lo sai che da oggi… aggredire verbalmente o fisicamente un arbitro può portarti in carcere?
Il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri riconosce ufficialmente arbitri e arbitre come pubblici ufficiali.
Significa che chi insulta, minaccia o aggredisce durante una partita questi professionisti del calcio, commette un reato penale.
Si tratta di una legge che non solo punisce, ma riconosce la difficoltà di prendere 200 decisioni in media a partita, in mezzo al rumore, alla pressione, con il fischietto in mano e la testa lucida.
Eppure, siamo abituati a vedere arbitri e arbitre uscire dal campo tra insulti e minacce. E qualcuno costretto anche ad essere scortato dai carabinieri.
Essere arbitra significa decidere, sì. Ma anche studiare, formarsi, assumersi responsabilità, e avere il coraggio di tornare in campo dopo un errore.
E questa legge, finalmente, dice una cosa importante:
non siete bersagli. Siete persone. E avete diritto al rispetto.
Ma ora tocca a noi: educare, parlare, spiegare. Perché il rispetto non si insegna solo con il codice penale. Si insegna con la cultura sportiva.