L’EDITOREEL: 3 maggio, perché questa giornata non è per tutti

Giornalisti e testate giornalistiche, in regola, hanno una marea di vincoli rispetto ad influencer e blog. Per essere “in regola” ci vogliono documenti e figure professionali certificate. Non può farlo chiunque, nemmeno se ha milioni di followers.

La Giornata internazionale per la libertà di stampa fu proclamata il 3 maggio del 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare il seminario dell’UNESCO che portò alla redazione della Dichiarazione di Windhoek

Il documento è  un’affermazione dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani.

Purtroppo con il boom dei social network la libertà di stampa è stata confusa con la libertà di espressione a tal punto che la nostra professione non è più considerata tale. 

Ma quelli come me che hanno il patentino, ottenuto con anni di praticantato e il superamento di un esame, in alcuni casi, hanno anche un codice deontologico da osservare. Tra i diritti e i doveri c’è anche il divieto assoluto di fare pubblicità e la gestione della diffamazione. Abbiamo un sindacato, una Federazione nazionale e varie commissioni che giudicano il nostro operato e ci tutelano anche. Blogger e Influencer invece? No!

Anche il giornale on line, che ho fondato e dirigo da oltre 20 anni, è registrato al Tribunale nell’apposita lista Stampa. Ciò comporta una marea di vincoli rispetto ad un blog o un sito qualunque. Ma per registrarlo ci vogliono documenti e figure professionali certificate. Non può farlo chiunque, nemmeno se ha milioni di followers.

About Author