L’EDITOREEL: 1 maggio, pensiamo anche ai lavoratori e alle lavoratrici spaventate
Sappiamo che il 30 marzo sono entrate in vigore nuove norme per contrastare la violenza contro il personale scolastico, a cui è stata riconosciuta la qualifica di pubblico ufficiale. Figura, però, che pure pare non essere più degna di rispetto!
Prima di approntare questo Editoreel, sono andata a rivedere il materiale, mio e non solo, dello scorso anno sul tema e…niente, non ho trovato nessuna novità o cambiamento. Quindi, il mio pensiero sul 1 maggio l’ho già espresso e nulla lo ha fatto cambiare nel frattempo.
Così come sono rimaste uguali le polemiche politiche di questi giorni; si fanno megaconcerti e comizi; si ricordano le morti bianche e c’è sempre qualcuno che per eventi come questi in realtà deve essere operativo oppure è un autonomo come me e i rossi sul calendario fanno poca differenza.
Dunque, il mio pensiero oggi va ai lavoratori SPAVENTATI.: ovvero al personale sanitario e a quello scolastico che si trova da qualche anno a vivere in una condizione di rischio al pari delle forze dell’ordine.
Della scarsità di medici e infermieri siamo già informati, mentre già due amiche insegnanti mi hanno confessato di voler abbandonare la cattedra per fare altro.
Decise, insomma, a lasciare un sogno realizzato dopo anni di sacrifici e trasferte. Il motivo? Le numerose aggressioni fisiche e verbali da parte degli studenti e, ancora più grave, dei genitori.
Loro sono i peggiori, lo dico sulla base delle esperienze che ho avuto con i format tv che ho prodotto, dai concorsi di bellezza ai contest canori.
Sappiamo che il 30 marzo sono entrate in vigore nuove norme per contrastare la violenza contro il personale scolastico a cui è stata riconosciuta la qualifica di pubblico ufficiale.
Figura, però, che pure pare non essere più degna di rispetto!