La disoccupazione non esiste, se…

Sin dalla lettura del titolo ho deciso che il libro di Leonardo Leone non meritasse una semplice recensione ma un vero e proprio editoriale, e il contenuto ha confermato le mie intenzioni. Diversamente da ciò che fa la maggioranza oggi, non è mia abitudine commentare post, articoli o libri solo dal titolo. Così come non giudico niente e nessuno solo per sentito dire.

Voglio essere sincera sin da subito, con Leonardo ho avviato una collaborazione da circa un mese e ci incontriamo tutti i giorni. Per questo motivo avrei potuto farne un articolo promozionale senza rischiare implicazioni. Invece no, proprio per l’onestà e l’obiettività che mi contraddistingue professionalmente da oltre 25 anni, ho scelto di riportare in modo diretto e schietto le impressioni personali. Certa che sia Leonardo che i suoi collaboratori più fidati saranno in grado di accettare e considerare costruttive eventuali critiche.

E dal momento che tra me e lui c’è stato uno scambio di libri con dedica (come si nota dalla foto), mi aspetto faccia lo stesso dopo aver letto il mio “Viaggio di vita di videoreporter”, primissima stesura.

Ma veniamo allo scritto, il secondo,  di Leonardo Leone e del perché  mi trova d’accordo già dal titolo “La disoccupazione non esiste”: Come l’autore, ho esperienza sia come dipendente che come imprenditrice/libera professionista, con la differenza che io ho scelto di fare la dipendente dopo essere stata titolare, mentre per Leonardo è stato il contrario. Nonostantetutto, i motivi della mia decisione sono riportati egregiamente nel volume.

Partiamo dal fatto che i miei collaboratori erano zavorre e non risorse. Con loro condividevo gli onori, ma gli oneri erano soltanto miei. Senza parlare di tutte le volte che mi sono ritrovata a dover correggere errori di cameraman o montatori prima di una consegna o, ancor peggio, a doverli sostituire perché ancora assonnati dopo una notte di bagordi. E’ così che ho imparato a fare le riprese e a montarle. Solo per questo, forse, dovrei ringraziarli.  E delle volte che mi sono trovata ad affrontare l’assurda e ingiustificata gelosia di mogli e fidanzate? Quelle ho smesso di contarle!

Ecco perché, dopo una attenta valutazione ed esperienze personali forti ed importanti, ho preferito smettere di vivere per lavorare per iniziare a lavorare per vivere. Ho deciso di essere per gli altri quello che per me sarebbe stato il “collaboratore ideale”,  credendo erroneamente di trovare facilmente il “capo” che ero io.

Come scrive Leonardo, gli imprenditori non sono tutelati come i dipendenti e che per questo motivo c’è stata la proliferazione di contratti a termine e/o a progetto. E’ vero e sono d’accordo anche su questo. Anzi,  trovo che siano positivi per entrambe le parti, data la mia pessima esperienza  negli ultimi quattro anni con diversi imprenditori.  Tali rapporti di collaborazione, infatti, danno la possibilità di conoscersi, piacersi e continuare insieme, oppure salutarsi senza rimpianti. Proprio come accade in coppia.

In Italia, ogni imprenditore ha difficoltà a crescere per scarsità di capitale…UMANO” scrive Leonardo Leone.  Ha ragione, l’ho constatato in prima persona. Ma quanti imprenditori sono in grado di tenersi stretto quello che riesce a reperire?

Conoscendo le sue grandi capacità anche in questo, aspetto/consiglio il suo prossimo lavoro editoriale sul tema.

“La disoccupazione non esiste”, edito da Evoluzione Edizioni (193 pagine – € 24,99), è reperibile sulle pagine social di Leonardo Leone e sul suo sito internet.

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1 thought on “La disoccupazione non esiste, se…

  1. Ho già avuto modo di leggere il libro e posso dire che Leonardo è una vera rivelazione! Vi consiglio non solo di leggere il suo libro ma di andare a vedere cos’è in grado di fare anche in un periodo di crisi come questo!

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