Il Veneto vara un piano antizanzare per l’estate
Coordinamento in capo alla Regione, supportata da un Tavolo Tecnico Intersettoriale sulle Malattie Trasmesse da Vettori, monitoraggio continuo, interventi antilarvali a partire da aprile e adulticidi ove ne emerga le necessità, stretto coordinamento tra il tecnico regionale ed il tavolo tecnico che dovrà essere istituito presso le aziende Ulss che prevede una stretta collaborazione con i Comuni.
Sono questi alcuni dei punti cardine della strategia individuata dalla Regione del Veneto per contrastare il fenomeno della diffusione di zanzare e del contagio umano dal virus west nile che, nella scorsa stagione estiva, in mezza Europa e in varie zone d’Italia, ha assunto dimensioni mai registrate prima. Tutti gli interventi previsti prenderanno avvio ad aprile e proseguiranno fino ad ottobre.
Il tutto è contenuto in una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin.
“Di fronte a un fenomeno di entità imprevista e imprevedibile – dice la Lanzarin – l’anno scorso, primi in Italia, abbiamo reagito con tempestività e con un piano straordinario che ha messo in campo disinfestazioni urgenti e un finanziamento della Regione di oltre 500 mila euro. Ora, alla luce di quell’esperienza, passiamo a una fase di programmazione a largo raggio, con una pianificazione sia tecnica che operativa in grado di rispondere in maniera più incisiva ed omogenea al problema e di evitare, ovunque possibile, il proliferare dei vettori della west nile. Abbiamo creato anche una task force che lavorerà al Tavolo Tecnico intersettoriale e che mette assieme Esperienze e conoscenze di tutti i soggetti coinvolti. Siamo a fianco dei Comuni, titolari degli interventi per legge nazionale, in molti modi: con la programmazione, la prevenzione, il monitoraggio, il coordinamento dei soggetti interessati e degli interventi, un contributo del 20% delle spese che saranno rendicontate dai Comuni stessi”.
La pianificazione approvata si compone di due documenti.
Vengono definiti i ruoli dei soggetti coinvolti: la Direzione Prevenzione della Regione si occuperà, tra l’altro, del coordinamento della rete delle sorveglianze umana ed entomologica, della predisposizione di un budget ad hoc, del monitoraggio generale dei programmi di lotta e della loro verifica di efficacia. In capo alla Direzione c’è anche il coordinamento del Tavolo Tecnico Intersettoriale. L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (IZS) effettuerà la sorveglianza entomologica con il posizionamento delle trappole, la ricerca e il sequenziamento virale nei vettori catturati, la sorveglianza sugli equidi e sull’avifauna. L’Azienda Zero della Regione predisporrà il capitolato d’appalto per la gestione delle attività di disinfestazione di emergenza e garantirà il supporto nel monitoraggio del Piano delle Attività delle Ullss. Il Coordinamento Regionale Attività Trasfusionali (CRAT) garantirà il coordinamento delle azioni di screening nelle donazioni di sangue e implementerà le azioni per la sicurezza della trasfusione. Stessi compiti, nel settore della donazione e trapianto, avrà il Centro Regionale Trapianti. Il Centro Regionale di Riferimento di genofenotipizzazione ed epidemiologia molecolare degli agenti da infezione per la diagnostica microbiologica e virale si occuperà dell’esecuzione dei test di conferma, tipizzazione, sequenziamento e invio dei risultati all’Ulss competente per il territorio.
Le Ulss, da parte loro, dovranno attivare il tavolo Tecnico Intersettoriale Aziendale, stendere il Piano Annuale di Controllo per il loro territorio, collaborare con i Comuni, effettuare la vigilanza igienico-sanitaria. Ogni Ulss dovrà dotarsi entro il 30 marzo di un proprio Piano Aziendale di Attività Annuale e trasmetterlo alla Direzione Regionale Prevenzione entro il 10 aprile di ogni anno. Il Piano specifica le linee generali per la redazione del capitolato di appalto per il controllo delle zanzare in ambito urbano; indica i requisiti necessari per le ditte che effettuano gli interventi; descrive le principali peculiarità dei prodotti larvicidi e adulticidi, e come vanno utilizzati; prevede un articolato sistema di avvisi ai cittadini; dispone la marcatura elettronica delle caditoie; indica i livelli temporali di intervento (per la difesa dei tombini si prevedono sei interventi larvicidi e per i fossati dodici interventi antilarvali tra aprile e agosto); indica dei parametri di riferimento per valutare l’efficacia dei trattamenti larvicidi.
I Comuni dovranno, tra l’altro, censire tutte le loro aree oggetto di infestazione, individuare quelle da sottoporre agli interventi di disinfestazione, presentare entro febbraio il loro Piano d’intervento, adottare un’idonea Ordinanza Sindacale per avvisare la popolazione sui potenziali rischi di infezione, indicando alcune misure di bonifica primaria e di igiene ambientale cui i cittadini devono attenersi (eliminazione dei focolai larvali rimovibili e copertura di quelli inamovibili, imponendo anche l’accesso alle aree private delle imprese di disinfestazione, a completamento delle bonifiche nelle aree pubbliche).
Alle Prefetture viene richiesta attività di impulso nei confronti della Amministrazione locali che non rispondessero alle indicazioni ricevute.
I Consorzi di Bonifica, infine, dovranno supportare i Comuni nel censimento e nella mappatura del reticolo idrografico di competenza, segnalando le aree dove ci siano situazioni di incuria e ristagno che favoriscano la proliferazione delle zanzare.
A livello regionale verrà garantita alla popolazione una informazione riguardo alla protezione individuale oltre alla comunicazione periodica con bollettino ad hoc sull’andamento epidemiologico delle infezioni.
Secondo la normativa nazionale, gli interventi di disinfestazione programmati sono a carico dei Comuni. Ciò nonostante, la Regione erogherà un contributo pari al 20% della spesa sostenuta sulla base delle rendicontazioni che i Comuni invieranno.