Il giornalista? In via di estinzione assieme alla verità
Resto sempre più sorpresa dalle reazioni dei lettori all’accesso a pagamento di alcuni giornali on line. Incluso questo. Eppure, ai miei tempi, quando internet non esisteva ancora (eh sì io ero già operativa!) anche per conservare gli articoli che firmavo e che mi avrebbero consentito l’iscrizione all’Ordine, ero costretta ad acquistare il giornale in edicola.
L’unico mezzo d’informazione a fruizione gratuita, allora, erano le emittenti televisive e radiofoniche private sostenute dalla pubblicità, da finanziatori politici e dai fondi governativi. Anche i giornali godevano di queste fonti di guadagno, eppure la loro lettura aveva un costo. Come oggi fanno tv di Stato e quelle in abbonamento.
Almeno la carta poi veniva anche usata come cappellino dall’operaio, o per farne cartocci dal commerciante, si trasformava in barchette per divertire i bambini o in striscioni di omini. Diventava anche carta igienica. Questa era la fine che mi rattristava di più a dire il vero. Credo che a nessuno farebbe piacere vedere il risultato delle proprie e altrui fatiche appese al muro di un wc.
Cosa è cambiato oggi? Perché un articolo ha perso il suo valore? Certo, i costi sono diversi e ridotti ma non cancellati del tutto.
Un sito internet ha comunque un suo costo: per l’acquisto, il rinnovo e la gestione, senza contare le bollette per le utenze di luce e connessione.
Riempirlo di contenuti significa ricerca, telefonate, spostamenti e attrezzature specifiche per la realizzazione di video e foto.
Si, ok. Immagino cosa state pensando: “anche io sono in grado di fare un video ed una foto con il telefonino, tanto è vero che me lo hanno anche pubblicato da qualche parte”.
Se il vostro video (in verticale e tremolante) e le foto supershoppate sono state pubblicate è proprio perché le redazioni, ridotte all’astrico, non hanno più la possibilità di finanziare professionisti. Di contro, i professionisti fanno la fame perché le redazioni possono contare, e si accontentano, del materiale che arriva da chiunque.
“Ma tanto i siti guadagnano con i clic…” sarà sicuramente un altro pensiero che in questo momento vi starà passando per la mente. Peccato però che proprio la corsa al clic ha fatto sì che “vincessero” unicamente i siti il cui scopo non è informare ma guadagnare.
Sono tantissimi i giornalisti oggi che sono stati lasciati a casa, qualcuno ha ricevuto la lettera di licenziamento proprio da Babbo Natale purtroppo. Questo fa sì che il mestiere, che tutti pensano di saper fare, scomparirà. Resteranno opinionisti, sensazionalisti, politicanti e comunicatori, fino ad arrivare a dimenticare dove sia e come è fatta la verità.