E’ caccia ad esperti digitali, ma in Italia non si trovano
Secondo uno studio pubblicato dall’Osservatorio Startupper’s Voice, effettuato su un panel di circa 200 startup italiane, il 40% di queste imprese innovative non riesce a trovare personale qualificato.
Solo il 15% degli intervistati ha dichiarato di aver individuato le competenze ricercate nei candidati selezionati, mentre l’11% ha di fatto rinunciato alla ricerca del personale.
Ma cosa cerca una start up nei propri potenziali collaboratori?
Competenze tecniche, ma anche le cosiddette soft skills, le competenze trasversali necessarie per integrarsi nell’ambiente particolare in cui solitamente le start up operano. Uno fra tutti, una elevata capacità di coesione all’interno del gruppo di lavoro, sottoposto a continue e stressanti pressioni. Da questo punto di vista, dunque, la ricerca di personale qualificato non si limita al puro soddisfacimento dei requisiti tecnici, ma deve andare oltre, puntando a una ulteriore compatibilità di tipo relazionale.
Per aiutare la crescita delle start up, anche in Italia stanno nascendo anche le cosiddette “accelerator”, che mettono a disposizione delle start up più promettenti le proprie tecnologie e le proprie risorse, in modo da garantire loro un accesso veloce e duraturo sul mercato. Anche questo tipo di aziende, però, rischia di incorrere nella difficoltosa ricerca di personale qualificato. Ovvero manager caratterizzati da competenze trasversali di tipo tecnico, capaci di resistere allo stress della gestione di più progetti nel medesimo tempo. Una figura centrale in queste aziende è per esempio quella del Business Development Team che raccoglie figure a metà strada tra il direttore commerciale e il recruiter, con compiti che vanno dall’impostazione della strategia di vendita all’individuazione, nel mare magnum del mercato, delle start up più promettenti da accogliere nell’acceleratore.
Le figure più ricercate dalle accelerator sono: ingegneri hardware, responsabili della realizzazione di sistemi elettronici e in grado di coordinare un team di hardware engineering; ingegneri software, capaci di implementare applicazioni avanzate su piattaforme tecnologicamente innovative; e digital marketing manager, responsabili delle strategie di marketing digitale e di media relations, per assicurare un crescente numero di clienti alle startup coinvolte nell’acceleratore.