Degustazione dedicata al prezioso dono del vigneto di Castelvenere
Ad un mese dall’avvio ufficiale delle iniziative della ‘Città Europea del Vino 2019’ è in programma domani a Castelvenere (Enoteca Culturale di piazza San Barbato, inizio ore 18.30) un incontro-degustazione che ospiterà la preziosa presenza del vescovo diocesano Monsignor Domenico Battaglia.
Ad un mese dall’avvio ufficiale delle iniziative della ‘Città Europea del Vino 2019’ è in programma domani a Castelvenere (Enoteca Culturale di piazza San Barbato, inizio ore 18.30) un incontro-degustazione che ospiterà la preziosa presenza del vescovo diocesano Monsignor Domenico Battaglia.
Lo sguardo degli organizzatori dell’incontro di domani (Comune di Castelvenere e Ais Benevento) è rivolto all’appuntamento in programma a Napoli il prossimo 16 febbraio, durante il quale i Comuni di ‘Sannio Falanghina’ (oltre a Castelvenere quelli di Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso) riceveranno l’ambita bandiera del riconoscimento assegnato da Recevin. L’intento dell’appuntamento (‘Il prezioso dono del “Vigneto Castelvenere” – Produrre e consumare verso la qualità ambientale e sociale’) è quello di sensibilizzare verso le problematiche ambientali e sociali, di riflettere sulla viticoltura intesa come bene da proteggere e conservare nella sua “bellezza”. Al centro delle riflessioni la figura del vignaiolo, un mestiere che da sempre si è confrontato con le difficoltà legate alla natura dei terreni, all’andamento climatico stagionale, alle malattie delle piante o all’arrivo di insetti nocivi. Mestiere che oggi è chiamato a nuove e più difficili sfide, che ruotano intorno al complesso concetto di sostenibilità. Quando si
parla di sostenibilità, non ci si riferisce solo all’ambito ambientale, ma è un concetto che va declinato anche in sostenibilità economica e sociale. La viticoltura, dunque, intesa anche come attività che sia capace di assicurare una vita dignitosa agli agricoltori.
Insieme al vescovo Battaglia ne discuteranno il sindaco castelvenerese, Mario Scetta; la delegata dell’Associazione Italiana Sommelier, Maria Grazia de Luca; l’enologo Angelo Pizzi; il giornalista Pasquale Carlo, il maestro presepiale Maurizio Petraccaro. Una discussione che avverrà durante la degustazione di quattro vini ottenuti da uve storiche castelveneresi: grieco e cerreto, agostinella, sciascinoso e camaiola (parliamo dell’uva identificata come barbera). A coordinare il servizio della degustazione saranno i ragazzi del Forum comunale dei Giovani, in questi ultimi mesi particolarmente impegnati nella conoscenza della storia del paese e della sua viticoltura, argomenti che sono stati al centro del percorso di formazione ‘Vino Mio… Terra mia’ che si concluderà nelle prossime settimane.
«L’incontro – dichiara il sindaco Mario Scetta – rispecchia fedelmente quello che è l’intento del gruppo amministrativo castelvenerese che, insieme ad altre realtà sannite, si prepara a vivere un anno fondamentale per il futuro delle nostre piccole comunità. In questo impegno cercheremo di coinvolgere i cittadini. Per vincere questa sfida è necessario che ognuno si senta parte di una comunità, diventando protagonista di un territorio che in questi ultimi anni è messo a dura prova dell’emigrazione. È una collaborazione necessaria quella tra pubblica amministrazione e cittadini. Senza un ampio coinvolgimento si assisterebbe ad un fallimento del progetto ‘Città Europea del Vino 2019’, il cui obiettivo non è esclusivamente quello di animare un intenso anno di eventi. Non sarà solo un anno di promozione della risorsa vino. È logico che sarà messo in campo uno sforzo per stimolare sul territorio la cultura dell’accoglienza, per aprire al turismo un territorio ricco, con una grande storia che ha lasciato in eredità un patrimonio unico. Ma è altrettanto logico – conclude il primo cittadino castelvenerese – che intorno alla risorsa vino vogliamo dare il via ad un nuovo agire, ad un nuovo camminare insieme lungo un percorso che renda tutti protagonisti di un impegno che miri a preservare le risorse naturali e paesaggistiche attraverso uno sviluppo sostenibile del territorio».