Castelfranco, i ristoratori del radicchio sotto la Torre dell’Orologio
I ristoratori della rosa invernale hanno deciso di riaccendere i riflettori sul centro castellano e di allestire una tensostruttura da venerdì 14 a lunedì 17 dicembre in piazza XXIV Maggio, sotto la Torre dell’Orologio.
Fino a qualche anno fa la presenza del Radicchio in piazza a Castelfranco era una costante di questo periodo. Poi negli anni le iniziative sono state ridimensionate. Ma quest’anno, in occasione del ventennale del Radicchio d’Oro, i ristoratori della rosa invernale hanno deciso di riaccendere i riflettori sul centro castellano e di allestire una tensostruttura da venerdì 14 a lunedì 17 gennaio in piazza XXIV Maggio, sotto la Torre dell’Orologio. “Un ritorno alle origini per valorizzare il nostro radicchio e proporne gli abbinamenti con la cucina trevigiana e bellunese”, spiega Giuseppe Agostini, che per il gruppo presieduto da Egidio Fior gestisce l’iniziativa. “Sarà una mostra delle eccellenze enogastronomiche del territorio, tutti i ristoratori del radicchio parteciperanno a turno alla preparazione delle pietanze”.
Fitto il programma degli appuntamenti. Si inizia venerdì alle ore 18 con l’apertura degli stand e la musica dal vivo accompagnata dal “radicchio spritz” con stuzzichini a base di radicchio castellano e trevigiano. Tra i piatti, da segnalare pesce dell’Adriatico e radicchio fritti, il risotto alle rose di Castelfranco e casatella trevigiana, la polenta mais bianco perla con morlacco e radicchio scottadito e l’immancabile tiramisù. Nel weekend la struttura apre sia a pranzo che a cena. Il sabato è dedicato alle produzioni bellunesi a cura del gruppo BioDolomiti. Il menù prevede pesce dell’Adriatico e radicchio dorati, strudel di radicchio e mele bellunesi, risotto al radicchio castellano e zafferano delle Dolomiti, zuppa di orzo, gialet e radicchio con speck Dolomiti, mais bianco perla con cervo bellunese al radicchio e cornioli della Valbelluna; infine il tiramisù. Domenica focus sui prodotti trevigiani: si degusteranno flan di radicchio e bastardo del Grappa, risotto alle rose di Castelfranco e salsiccia bianca, gnocchi di patate americane e radicchio trevigiano, mais bianco perla e tacchino al radicchio e melograno, polenta e morlacco con radicchio scottadito e la torta di radicchio e mandorle. Lunedì sera si chiude l’iniziativa con musica e degustazioni a più mani con i ristoratori del consorzio. I piatti tutte le sere costeranno 5 euro; in mescita, oltre ai vini della cooperativa Ponte, anche il vin brulè e il succo di mela.
Dopo la maxi cena in Vaticano, continua dunque la fitta serie di appuntamenti del consorzio dei ristoratori del Radicchio. Un gruppo che nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry, San Lorenzo, San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008. La collaborazione con la Latteria Soligo, che si è instaurata e che è nel tempo maturata, intende dare visibilità alla casatella evidenziandone ed esaltandone le caratteristiche gastronomiche ed alimentari, la duttilità come materia prima per piatti gourmet.