BATACLAN, MOSTRA FOTOGRAFICA DI RENATO AIELLO

“Bataclan” è il titolo della prima mostra fotografica di Renato Aiello, giornalista e fotoamatore napoletano, dal 2 al 15 ottobre 2018 aperta presso il Complesso Monumentale di San Severo al Pendino a Napoli.

Renato Aiello, napoletano, è giornalista pubblicista, nonché appassionato di fotografia e cinema. Si occupa di comunicazione a 360 gradi. Fotoamatore da sempre, è attivo negli ultimi anni in un lavoro di documentazione e ricerca visiva del territorio metropolitano. Dopo varie collettive cui ha partecipato dal 2016, tra cui anche una a San Francisco nel CCA, California College of Arts, ecco “Bataclan”.

La personale, a ingresso libero (vernissage sabato 6 ottobre dalle ore 16 alle 19), aperta tutti i giorni esclusa la domenica, rappresenta un vero e proprio percorso nella memoria del primo anniversario delle stragi del 13 novembre 2015 a Parigi.

Colpiscono le immagini in bianco e nero della gente accorsa al Boulevard Voltaire: “i volti, gli sguardi, le candele e i fiori delicatamente riposti sotto la lapide commemorativa, le mani conserte in segno di preghiera in una mattina senza sole, il dolore vissuto con dignità da amici e parenti delle 90 vittime del Batalcan. La compostezza di un lutto difficilissimo da elaborare, una ferita ancora aperta a distanza di 3 anni”, spiega l’autore.

Trenta scatti, alcuni proposti lo scorso anno da Aiello al Magnum Photography Award 2017, altri esposti in collettive per una sentita commemorazione ufficiale degli attentati che furono seguiti dai media di tutto il mondo. “Un lavoro che non è stato semplice da affrontare e metabolizzare anche dopo – spiega Aiello che in quella mattina del 13 novembre 2016 si trovò quasi per caso al Boulevard Voltaire – non sono mancati i momenti in cui pigiare sul tasto dell’otturatore si è rivelato più difficile di quanto pensassi, nonostante la regola della giusta distanza che questo mestiere ci impone quando si è impegnati nella cronaca di situazioni dolorose e tragiche. Non potevo non documentare, semplicemente sentivo il dovere di riprendere, di lasciare, per quanto possibile e nei miei limiti, un ricordo di quel giorno”.

Il reportage mira a mantenere alta l’attenzione e la memoria, perché il dialogo, la pace sono le uniche scelte possibili. Il finissage è previsto per il 13 ottobre, dalle ore 16 alle 19. Sarà presente anche un’installazione artistica e dei cahiers sui quali scrivere impressioni e note.
Maresa Galli

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