Al via la raccolta di fondi per il murales di Bud Spencer

E’ partita il 7 ottobre l’asta ufficiale per la raccolta di Fondi per il murales per Bud Spencer, la Fondazione Jorit, intende raccogliere fondi per la realizzazione di un grande murales raffigurante il volto dell’eroe popolare Carlo Padersoli, alias Bud Spencere, nella città che gli diede i Natali: Napoli.

La Fondazione Jorit, intende raccogliere fondi per la realizzazione di un grande murales raffigurante il volto dell’eroe popolare Carlo Padersoli, alias Bud Spencere, nella città che gli diede i natali: Napoli.

Jorit ha realizzato un dipinto a mano con spray e pittura, dalle misure 100×120 cm, su supporto tela-telaio in legno. Il prezzo di partenza dell’asta è di 8.000 euro. Più soldi si raccoglieranno, più il murales potrà aumentare di dimensioni. Tutti possono partecipare all’asta, fino al 7 novembre,  perchè le offerte non sono vincolanti.

La Fondazione Jorit  ha tra le sue finalità quella di promuovere e divulgare lo “Sviluppo della Street Art in ogni sua forma ed espressione, la realizzazione di iniziative aventi contenuti artistici e creativi, con particolare attenzione a progetti aventi impatto sociale, l’impiego della street art quale strumento di affermazione dei principi di uguaglianza, integrazione sociale ed economica, solidarietà, lo sviluppo del talento favorendo l’ interscambio di conoscenze e la contaminazione culturale; il contrasto ad ogni manifestazione di degrado sia esso di tipo fisico, morale che sociale, promuovendo, lo sviluppo di attività sociali, anche in collaborazione con il mondo della scuola”. La Fondazione Jorit nasce, dunque, con l’intento di attuare uno sviluppo non comune  di attività e di commistioni, sociali ed artistiche.

Il presidente è Giuseppe Leone, professore all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nella sua cinquantennale carriera viene spesso definito “il pittore profetico”, sarà per questa sua visione futuristica dell’arte che quando  maestro ed allievo si incontrarono proprio lì in Accademia,il legame che si creò tra “Proff” e l’alunno divenne subito intenso , tale che Leone, nella sua lungimiranza, definì  il giovane Jorit “il Caravaggio degli anni 2000, perché mediante i volti di gente comune e di persone note o di simbolici personaggi, ha ridato vita non solo a quegli  spazi delle periferie partenopee, ma è riuscito a raggiungere gli stessi spazi inutilizzati delle periferie degli altri continenti.”

Un incontro, quello di Jorit con Leone mai esauritosi; anzi che con il tempo è cresciuto e si è evoluto.

E’ grazie al maestro Leone, che in occasione del Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito®, nel Teatro delle Rose di Piano di Sorrento, Jorit, artista scelto per il progetto ideato da Leone detto ‘Copertina d’Autore’, mostrò per la prima volta al mondo, il proprio viso, svelando il suo viso, fino ad allora tenuto coperto.

Facendo suo il motto: “We declare the world as our canvas”, “Noi dichiariamo il mondo come nostra tela pittorica”, Jorit ha definitivamente abbattuto il messaggio che per anni hanno voluto dare ai Murales, associandoli ad atti di vandalismo e di degrado urbano. Jorit, è riuscito con la sua determinazione, la sua passione e il suo stile unico a ridare una collocazione giusta, corretta e soprattutto unica al concetto di Murales. In tal modo, la Street Art ha delineato una nuova valenza, ridisegnando il volto delle città, divenendo dettaglio principe di una nuova idea di di imago urbis, contrastando il grigiore di una archeologia cittadina del decadimento e della fatiscenza. Alla caducità del sentire umano, Jorit ha offerto la possibilità di guardare questo stile artistico da un altro punto di vista, Jorit è stato capace di ripensare lo spazio urbano, ha trasformato il popolo in icona, rimandando alla grande tradizione passata, diventando “il Caronte” del Presente, traghettando in una maniera unica quel legame tra Passato e Futuro: uomini e donne del popolo, gigantografie iperrealiste, calciatori come  figurine, santi come ancoà d’altare, hanno generato una “tribù” eterogenea, inscindibile, caratterizzata dai segni rossi tracciati sui visi di tutti i suoi protagonisti, come l’emblemi di un rituale semiotico, con un forte  richiamo alla tradizione africana, che Jorit  conosce molto bene.

È così che il lavoro che sta portando avanti l’artista napoletano  è  riuscito a generare un linguaggio personale, riconoscibile ai quattro angoli del mondo, laddove ha lasciato un volto, una firma, un segno.

E’ questa la missione della  Fondazione Jorit, attuare uno sviluppo inconsueto di attività e di commistioni, sociali ed artistiche, per abbattere gli ostacoli posti alla cultura e all’arte negli ultimi anni.

Doppio è il nostro augurio a Jorit ed al presidente Giuseppe Leone: alla Fondazione affinchè raggiunga tutti agli obiettivi prefissi e all’Asta di battere un incasso record, affinchè Bud Spencer possa vivere “per sempre” nella nostra bella Napoli.

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