ADDIO A PAOLA ZANIN, TRASFORMO’ L’IMMAGINE DELLA “CASALINGA DI VOGHERA”

Paola Zanin aveva fondato negli anni ‘90 l’associazione che riunisce le massaie della città ma la “casalinga di Voghera” era una figura iconica già negli anni ‘60-‘70 in ambito giornalistico.

Voghera piange la scomparsa di Paola Zanin Concati, conosciuta da tutti come la «casalinga di Voghera». La 76enne, figura simbolo della città, è deceduta il 13 agosto, lasciando un vuoto profondo nella comunità locale. Paola Zanin era nota per il suo impegno nella valorizzazione del ruolo delle casalinghe, un lavoro spesso invisibile ma essenziale, che lei aveva portato alla ribalta negli anni Novanta, fondando l’associazione che riunisce le massaie di Voghera.

La sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, ha voluto ricordarla con un toccante messaggio sui social: «A me lo stereotipo della casalinga non ha mai rimandato un’idea di mediocrità ma, al contrario, l’idea di donne operose e dedicate alla serenità e al benessere della famiglia. Paola Zanin, in qualità di presidentessa delle Casalinghe di Voghera, è stata un faro di dedizione e forza». Le parole della sindaca descrivono una donna che ha saputo trasformare un ruolo tradizionalmente sottovalutato in un simbolo di dedizione e potere silenzioso.

Nel suo ricordo, Garlaschelli ha sottolineato anche la passione di Zanin per il miglioramento delle condizioni delle donne e il suo impegno instancabile per il bene della comunità: «La sua passione per il miglioramento delle condizioni delle donne e il suo impegno instancabile per il bene della comunità hanno fatto di lei una figura ammirata e rispettata. Nella sua capacità di ascoltare e comprendere le sfide quotidiane delle persone semplici era unica e la sua simpatia contagiosa ha sempre fatto il resto».

Paola Zanin era anche nota per essere stata un’ambasciatrice delle casalinghe in televisione e sulle testate nazionali, portando alla luce le ragioni spesso dimenticate di chi svolgeva il lavoro domestico. La sindaca ha concluso il suo messaggio con un ringraziamento sentito: «Oggi, mentre ci stringiamo attorno ai suoi cari e riflettiamo sulla sua vita dicendole ‘grazie’ per essere stata ambasciatrice in tv e sulle testate nazionali delle ragioni spesso dimenticate delle casalinghe, ci conforta sapere che l’impatto di Paola Zanin continuerà a vivere attraverso il suo lavoro e l’amore che ha condiviso con tutti noi. Ci mancherà profondamente, ma il suo spirito e il suo esempio rimarranno con noi».

I funerali di Paola Zanin si terranno sabato 17 agosto, alle ore 9, nel Duomo di Voghera, dove la comunità si riunirà per dare l’ultimo saluto a una donna che ha segnato profondamente la vita della città.

Espressione nel linguaggio giornalistico italiano

Il termine “casalinga di Voghera” è diventato espressione iconica nel linguaggio giornalistico italiano, usata per descrivere la figura di una donna comune, generalmente di mezza età, con una vita ordinaria e legata alla gestione della casa e della famiglia. Questa espressione si è radicata nel contesto italiano a partire dagli anni Sessanta e Settanta, e nel tempo è diventata un punto di riferimento per rappresentare l’opinione pubblica media o il cittadino comune. Per esempio, si poteva dire che una certa decisione politica o un nuovo prodotto avrebbe incontrato il favore o la disapprovazione della “casalinga di Voghera” per indicare che era ben accolto o meno dalla popolazione media.

Voghera è stata scelta non per una caratteristica specifica della città o delle sue abitanti, ma piuttosto per la sua capacità di evocare una certa idea di provincia italiana, di normalità e di vita tradizionale, rendendola il simbolo perfetto per questa figura retorica. Non è una grande metropoli, ma neanche un piccolo paese. Questa caratteristica la rende rappresentativa di un’Italia di provincia, lontana dalle dinamiche urbane più complesse, ma comunque centrale rispetto alla vita e ai valori tradizionali del Paese. Voghera, non essendo una città particolarmente nota a livello nazionale, veniva percepita come una località “neutrale”, che non evocava immagini specifiche o preconcetti culturali forti. Questo la rendeva ideale per rappresentare una figura archetipica, non troppo caratterizzata, che potesse incarnare l’italiano medio. Negli anni in cui il termine è nato, l’Italia stava vivendo il passaggio dalla società agricola a quella industriale. Voghera, con le sue radici nella campagna lombarda, poteva rappresentare quel mondo tradizionale e legato alla famiglia e alla casa, valori associati alla “casalinga”.

Con il passare del tempo, l’uso dell’espressione è stata talvolta criticata per essere un’immagine retrograda della donna, che non teneva conto dei cambiamenti sociali e del progresso nella condizione femminile. Per questo negli ultimi anni, il termine è stato utilizzato meno frequentemente, in parte a causa delle sensibilità cambiate e della crescente consapevolezza rispetto alle rappresentazioni di genere nei media. Tuttavia, la “casalinga di Voghera” rimane una metafora storicamente significativa nel giornalismo italiano, un simbolo che ha contribuito a definire il modo in cui veniva percepito il “cittadino medio” nel contesto del discorso pubblico e quindi parte della “storia del giornalismo” ma molto attuale se si tiene conto dei commenti sui più moderni social network.

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