A TREVISO TERZO ACCELERATORE LINEARE E BASE ELICOTTERISTICA PER NUOVO OSPEDALE
E’ stato inaugurato oggi dal Presidente della Regione Luca Zaia, il terzo acceleratore lineare che entra in funzione in Radioterapia a Treviso per rafforzare il livello tecnologico e quantitativo delle terapie radiologiche anticancro.
Acquistato con un investimento di 2 milioni 150.000 euro, consentirà infatti di aumentare del 50% i trattamenti quotidiani sui pazienti oncologici.
Ma, da oggi, è operativo anche il nuovo eliporto ospedaliero (con grande potenziale operativo in più rispetto alle elisuperfici tradizionali, il secondo in Italia di questo tipo), che servirà la Cittadella della Salute in costruzione. Al Ca’ Foncello è stata una giornata di importanti novità sul piano tecnologico e logistico, tutte visitate da Zaia, assieme al Direttore generale Francesco Benazzi, al primario di Radioterapia Alessandro Gava, al direttore del SUEM 118 Paolo Rosi.
“Tre acceleratori lineari ultramoderni – ha detto con orgoglio Zaia – sono la dimostrazione di un continuo investimento in tecnologie, 70 milioni anche quest’anno per la sanità veneta, che significa più cure, ancora più efficacia, meno dolore, ricoveri più brevi. Significa continuare a essere innovativi e iperspecializzati, che poi sono le caratteristiche che mantengono ad alto livello la qualità di ogni sistema sanitario. Le innovazioni significano progresso – ha aggiunto – anche se alcuni rimasti indietro non lo capiscono e sbraitano ancora per un primario o qualche medico che cambiano posto di lavoro, urlando per l’albero che cade invece che vedere la foresta che cresce.. Sono dinamiche normali e scelte di vita, e comunque per chi se ne va c’è chi arriva”.
Allargando il ragionamento, non prima di aver ringraziato tutti i sanitari, “senza i quali questo progresso non sarebbe possibile, perché sono loro che ne trasferiscono i benefici ai malati”, Zaia ha ribadito che “Il nuovo Piano Sociosanitario attualmente in discussione in Consiglio non taglierà nessun ospedale, ma baderà all’efficientamento di tutte le strutture”, e ha confermato che per il 2020 “sarà concluso il ‘cuore’ della Cittadella Sanitaria che è il vero e proprio nuovo ospedale di Treviso. Ci sono voluti dieci anni – ha ricordato, ma questo è il prezzo che si è dovuto pagare alla burocrazia e a un approccio sempre più diffuso e ingiusto verso le opere pubbliche, per il quale dove c’è una carriola, deve per forza esserci un ladro, e invece non è così, come in ogni aspetto della vita dove c’è l’ottimo, il buono, il meno buono, il pessimo”.
Zaia ha infine posto l’accento sugli effetti che il nuovo acceleratore lineare di Treviso, e il pacchetto di tre per un investimento di 7,5 milioni di euro, può avere sulla mobilità sanitaria verso est ancora presente tra i pazienti veneti e su una nuova attrattività realizzabile da fuori Regione. “Già oggi – ha detto – abbiamo pazienti da molte altre Regioni che scelgono il Veneto per curarsi ,con un valore di prestazioni erogate di 300 milioni di euro, ma possiamo, e vogliamo far meglio offrendo modernità e tecnologie al top, come oggi a Treviso”.
Il nuovo acceleratore lineare, modello Versa HD, di ultima generazione, è il terzo che entra in servizio all’ospedale trevigiano. Va, infatti, ad aggiungersi ai due installati rispettivamente nel 2015 e nel 2016. Si conclude così un rinnovamento tecnologico che durato tre anni che ora consentirà alla Radioterapia Oncologica di curare oltre 1800 nuovi pazienti ogni anno con le migliori e più aggiornate tecniche radioterapiche erogate in un’attività quotidiana di 13 ore giornaliere. L’investimento per il costo della nuova apparecchiatura è stato di circa 1 milione 800.000 euro. A questi si aggiungono 350.000 euro per gli interventi impiantistici e le opere edili. Queste ultime hanno compreso anche una risistemazione dei locali destinati ad accogliere l’utenza e delle aree di attesa. L’attività della Radioterapia di Treviso è significativa. Nel 2017 sono state eseguite 1765 prime visite e (con solo 2 attrezzature) 2586 trattamenti radianti (i pazienti ne fanno più d’uno). Oggi i pazienti in trattamento ci sono quasi 100 pazienti al giorno. Con il nuovo acquisto è previsto un aumento dei trattamenti pari al 50 o 60% potendo raggiungere il numero di 150 pazienti al giorno. La nuova attrezzatura è destinata, in particolare, alle patologie che richiedono alta precisione specialmente a livello encefalico e toracico con varianti da patologie mal formative vascolari e tumori primitivi e secondari.
L’ Eliporto del Ca’ Foncello di Treviso sostituisce la vecchia elisuperficie da oggi. La differenza nei termini è dovuta a caratteristiche specifiche nella realizzazione, nei servizi complementari e nell’attività in grado di assicurare. Quello di Treviso è oggi il secondo eliporto ospedaliero dopo quello di Campoformido in Friuli.
Abilitato anche per il volo notturno, l’eliporto sorge nell’ampia area verso la tangenziale, compresa a distanza tra gli spazi del polo logistico e tecnologico e via Cittadella della Salute. E’ realizzata secondo le indicazioni dell’ENAC, è dotato di moderno e ampio hangar con pista di rullaggio e servizi logistici, collegata direttamente al polo ospedaliero. E’ operativo in sostituzione della ormai obsoleta elisuperficie la cui area è compresa in quella su cui è prevista la costruzione del polo per alta intensità di cura della Cittadella della Salute. Il nuovo eliporto è strettamente collegato con la nuova sede della centrale operativa del SUEM di prossima inaugurazione. L’eliporto attuale è una struttura moderna e al passo con i tempi dell’attività dell’elisoccorso trevigiano. In tutto l’anno scorso, infatti, ha registrato 546 interventi; dall’inizio di quest’anno a oggi sono stati 459, segando un aumento del 6,7%. Nel 2017, gli interventi propriamente di soccorso sono stati 388 (72%), dei quali 254 per eventi traumatici (65%) e 134 (35%) non traumatici. I voli sono stati 142 in seguito a incidenti stradali (22 su autostrada), 45 a incidenti sul lavoro, 31 a incidenti domestici, 33 incidenti sportivi o ricreativi.
In prevalenza gli interventi di soccorso sono avvenuti in provincia di Treviso (265) ma anche di Venezia (76 di cui 50 sul litorale), Belluno (9), Padova (14), Vicenza (22), Pordenone (2). Di questi, 47 sono avvenuti in area montana (19 per incidenti con parapendio o deltaplano).
Non secondario, sempre nel 2017, è il numero di trasferimenti ospedalieri da Treviso. Verso ospedali della Marca sono stati 89, 20 in provincia di Belluno, 12 di Vicenza, 37 di Venezia.