A MONTECITORIO PER IMMAGINARE UN MASSIMO TROISI DI OGGI
In occasione dei 70 anni dalla nascita di Massimo Troisi, il film “Da domani mi alzo tardi” immagina un ipotetico presente dell’attore e regista napoletano: un affettuoso ritratto, opera del nipote Stefano Veneruso, tratto da un romanzo di Anna Pavignano.
E’ stata la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio ad ospitare la proiezione del film “Da domani mi alzo tardi”, del regista Stefano Veneruso, prodotto dalla 30 Miles Film e Barbara Di Mattia tratto dall’omonimo libro di Anna Pavignano
L’evento, presentato da Serena Trivelloni (Camera dei Deputati), ha visto la partecipazione, insieme a regista, produttrice, autrice e altri familiari di Massimo e di Pino Daniele, anche dell’On. Paolo Trancassini (Questore della Camera dei Deputati), dell’On. Antonio Baldelli (Deputato della Repubblica Italiana e promotore dell’iniziativa) e dell’Ambasciatore Emerito di Israele Dror Eydar.
Il film nasce dall’omonimo romanzo autobiografico di Anna Pavignano, per molti anni compagna di Troisi e co-sceneggiatrice di numerosi suoi film, ed è sia un tributo alla figura di Massimo Troisi – per tutto quello che ha rappresentato e che rappresenta ancora oggi – che un dialogo intimo della protagonista con il suo alter ego, un immaginario confrontarsi tra ieri ed oggi: quello di due persone adulte che, dopo un passato insieme ed un lungo periodo di lontananza e distacco, si ritrovano a riallacciare i rapporti, in apparenza solo per esigenze professionali – il dover scrivere un nuovo film – ma in realtà con un coinvolgimento sul piano personale che le conduce, inevitabilmente, a tracciare un bilancio delle rispettive esistenze, a compiere un viaggio di auto-conoscenza per comprendere, a distanza di anni, chi si è diventati, e qual è oggi il proprio posto nel mondo.
L’antica dimora dove i due protagonisti si ritirano per scrivere e ritrovarsi (per la cronaca, una villa nobiliare di San Giorgio a Cremano: la città dove è nato Troisi) diventa così un luogo del cuore e della memoria, nel quale la storicità degli ambienti immette nella storia, sottilmente, la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo: si assiste ad un presente che non c’è mai stato e che lo spettatore sa che non ci potrà mai essere, un presente che impone domande e che con il suo solo esserci non può che portare i protagonisti a risolvere, in un modo o nell’altro, le ferite ancora aperte del loro passato.
“Da domani mi alzo tardi” è un’opera delicata, che resiste al facile richiamo dell’agiografia e compone con leggerezza ed affetto un garbato ritratto di un immaginario Troisi dei giorni nostri, efficacemente reso dall’attore irlandese John Lynch (doppiato da Giovanni Esposito); altrettanto brava Gabriella Pession nel ruolo di Anna, una figura complessa inevitabilmente affezionata al proprio passato ma che è stata capace di andare avanti e costruirsi una vita diversa. La colonna sonora vede anche la presenza di un brano inedito del cantautore Pino Daniele, “Sirenuse”: il degno contorno di un omaggio sincero e prezioso verso una delle figure più amate del cinema italiano, scomparsa nel 1994 ma ancora presente nella memoria di tutti noi.