L’EDITOREEL: L’italiana PEC diventa europea

Ad essa si deve l’incentivazione del processo di dematerializzazione documentale, l’abbandono della carta, il risparmio di tempo e la riduzione degli spostamenti, e quindi dell’inquinamento. 

Gli oltre 14 milioni di indirizzi di posta elettronica certificata (tra cui la mia) presto potranno essere utilizzati anche in Europa per comunicare verso le amministrazioni pubbliche e le imprese degli Stati dell’Unione.

L’indirizzo email resterà lo stesso, nessuna migrazione obbligatoria né costi in più.

Basterà il riconoscimento del titolare della PEC e l’attivazione della verifica in due passaggi , entrambi gratuite e semplici, per ottenere in cambio tutti i vantaggi e la sicurezza necessari per lo scambio di comunicazioni dotate di valore legale. Anche in questa occasione l’Italia fa scuola in tutta Europa.

Eh sì, perché la posta elettronica certificata è nata 18 anni fa proprio all’ombra del nostro tricolore.

Ad essa si deve l’incentivazione del processo di dematerializzazione documentale, l’abbandono della carta, il risparmio di tempo e la riduzione degli spostamenti, e quindi dell’inquinamento.


L’editoreel è la nuova rubrica pensata per i social media con l’obiettivo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.

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