L’EDITOREEL, 1 maggio: festa dei lavoratori, ma quali?
I lavoratori, quelli subordinati, dipendenti, che hanno combattuto e sono morti due secoli or sono per la riduzione delle ore di lavoro e l’aumento dei salari, non esistono più, soprattutto in Italia.
Il 1 maggio non è una festa ma una celebrazione, come tante altre feste nazionali. Quindi trovo sia inutile scambiarsi auguri…
Anzi, direi, piuttosto fuori luogo. Perché i lavoratori, quelli subordinati, dipendenti, che hanno combattuto e sono morti due secoli or sono per la riduzione delle ore di lavoro e l’aumento dei salari, non esistono più, soprattutto in Italia.
Oggi il 1 maggio è la festa dei sindacati che conta sempre meno iscritti visto che nel nostro paese ci sono più precari, disoccupati e autonomi che assunti da tutelare.
Anzi, c’è chi lavora di più in giorni come questi.
Penso agli organizzatori di eventi, alle forze di polizia e ai militari che devono mantenere la sicurezza, a chi opera nel settore del turismo e dello spettacolo e ai tanti autonomi e freelance.
Quindi, non capisco la polemica nata riguardo il consiglio dei ministri convocato in questo giorno per discutere proprio del decreto legge sul lavoro.
Se non oggi, quando?
L’editoreel è la nuova rubrica pensata per i social media con lo scopo di riportare brevi considerazioni e pensieri personali in una nuova e più moderna modalità di comunicazione.