PER NON DIMENTICARE CHE ANCHE IN AFGHANISTAN SI SOFFRE

A Roma si è riunita la comunità afghana insieme a cittadini italiani e ai rappresentanti dell’ambasciata della Repubblica Islamica di Afghanistan in Italia per ricordare la situazione nel Paese dopo l’abbandono della NATO

Anche se non se ne parla più tanto, a causa della guerra in Ucraina, l’Afghanistan sta soffrendo la più grave crisi umanitaria di sempre: tra carestie, malattie e divieti e soprattutto con un grave ritorno al passato del “vivere femminile”.

Alle donne, giovani e meno giovani è di nuovo proibito uscire da sole,  studiare, ridere, cantare, fare sport.

E’ giusto quindi che nella “settimana della memoria” non si dimentichi che c’è chi continua a soffrire e ad essere perseguitato ancora oggi.

A tal scopo sabato 28 gennaio, in piazza SS Apostoli a Roma, si è riunita la comunità afghana insieme a cittadini e a rappresentanti dell’ambasciata della Repubblica Islamica di Afghanistan in Italia. Insieme hanno illustrato la grave situazione in cui si trovano le ragazze e le donne afghane a causa delle violenti restrizioni da parte del governo talebano, instauratosi nell’agosto del 2021.

Alcuni afghani e afghane, che ora vivono in Italia, hanno portato la propria testimonianza di quanto avvenuto all’indomani dell’abbandono della NATO dopo venti anni di “missione di pace”.

“Purtroppo in Afghanistan i diritti non vengono considerati e le donne stanno svanendo dalle pagine del tempo – ha detto Rabia Alizada.
Le ragazze e le donne sono i futuri dottori, insegnanti, leader, dirigenti politici, ministri e capi di domani. Eppure nel Corano islamico e giuridico, non c’è alcuna indicazione di bandire il genere femminile dalle scuole e dalle università”.

Anche il presidente dell’Associazione UNIRE e il presidente della Comunità Afghana hanno espresso parole di condanna per quanto sta accadendo contro le sorelle afghane.

Sotto gli occhi attenti della Polizia e della Digos, la manifestazione si è svolta in modo tranquillo, risvegliando la curiosità dei cittadini e dei turisti che transitavano, e in molti hanno dichiarato la propria solidarietà.

Foto @cybernaua

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