“Tradimenti”: In tour una rilettura moderna dell’opera di Pinter

E’ il Teatro Basilica di Roma ad ospitare fino all’11 dicembre la messa in scena di un classico del teatro contemporaneo, “Tradimenti”, scritto da Harold Pinter e ritenuto tra le opere migliori del drammaturgo inglese, premio Nobel per la letteratura nel 2005.

"Tradimenti": In tour una rilettura moderna dell'opera di Pinter

"Tradimenti": In tour una rilettura moderna dell'opera di PinterL’allestimento, fedelissimo ai dialoghi del testo originale (tradotto da Alessandra Serra), si basa sulla regia di Michele Sinisi e la scenografia di Federico Biancalani. Ad interpretare i tre protagonisti sono Stefano Braschi, Stefania Medri e lo stesso Michele Sinisi.
La vicenda si basa sulla sulla relazione extraconiugale di sette anni avuta da Harold Pinter con Joan Bakewell, una presentatrice della BBC, ed in linea con lo spirito del teatro dell’assurdo – di cui Pinter è stato uno dei principali esponenti – respinge la razionalità e la consequenzialità logica e temporale di vicende e dialoghi, per raccontare una storia partendo dalla fine in cui i tre protagonisti, che sono nell’arte in quanto personaggi teatrali ma che discorrono moltissimo di arte (pittura e letteratura) oltre che delle situazioni che li riguardano, offrono allo spettatore una vicenda agrodolce.

"Tradimenti": In tour una rilettura moderna dell'opera di PinterUna storia che mescola abilmente elementi drammatici e sorrisi per l’arguzia dei dialoghi, la loro surreale ripetizione, il loro apparire a volte sconnessi dal quotidiano. Dialoghi che però, grazie al contesto ed all’atmosfera, e per merito della bravura degli interpreti, risultano sempre efficaci e non di rado fanno divertire il pubblico. Per usare le parole del regista, “Tradimenti infatti è ricco di elementi di analisi, di spunti di riflessione che tutt’ora possono attivare, nel pubblico, una risposta <potente>”.

"Tradimenti": In tour una rilettura moderna dell'opera di PinterE’ un pannello retroilluminato con delle scritte che si accendono secondo le necessità a consentire allo spettatore di collocare ogni scena nello spazio e nel tempo, dal 1977 al 1968: il pub in cui i due ex amanti, Emma e Jerry, si (re)incontrano, l’appartamento preso in comune dove si svolgevano i loro incontri clandestini, una camera d’albergo a Venezia, e così via a ritroso fino al giorno del loro primo incontro nel 1968, con lei sposa e lui testimone di nozze del suo miglior amico, Robert. Un allestimento scenico volutamente essenziale ma efficace, che si affida alla solidità ed alla qualità del testo e delle interpretazioni per offrire al pubblico una rappresentazione di valore. “Tradimenti” fa pensare non senza intrattenere; solo, ci è parso non necessario il topless della protagonista, così come troppo lunga la sequenza di ballo finale su brani degli anni ’80; due soluzioni che a parere di chi scrive tolgono un po’ di forza al lavoro, il quale, beninteso, rimane di alta qualità e perciò in ogni caso consigliabile.

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