Si chiama Giorgia la prima donna alla guida dell’Italia

Sono solita non esprimermi politicamente e continuerò a non farlo. Le mie scelte restano mie, di comune cittadina da sempre apartitica. Ma soprattutto ho sempre rispettato il vero ruolo che un giornalista “dovrebbe” avere nella società: informare e non influenzare.

Rispetto che non ha portato a nessun sostegno, né professionale né economico, perché non posso negare che dietro a un “grande” giornalista c’è spesso un partito.

Così come non posso negare le volte che con rammarico ho dovuto rinunciare a candidarmi, quando mi è stato chiesto, per questioni pratiche. Dedicarsi ad una campagna elettorale ha un costo e richiede tempo, due caratteristiche che ad un libero professionista che opera nel mondo dell’informazione mancano.

Questa premessa è d’obbligo per non essere fraintesa e considerata di parte. Anche se di parte lo sono e come!

Sono dalla parte delle donne. Di un certo tipo di donne, ma diciamo anche di “persone”.  Quelle che si danno da fare senza scendere a compromessi. Quelle che lottano per i propri diritti e preferiscono i complimenti al proprio operato piuttosto che all’aspetto.

Giorgia Meloni è questo tipo di donna.  Anche se lei odia le distinzioni di genere e ha sempre sottolineato che, nonostante il grande valore simbolico, cavalcare questo particolare non le avrebbe regalato nulla. Come darle torto?

E’ stata definita “burina”, razzista, bigotta, troppo conservatrice ecc ecc. (oltre alla lista di Berlusconi).

Intato, la burina-bigotta-razzista-conservatrice ha sempre avuto le idee chiare e la risposta pronta a tutte le critiche. Non ultima quella all’alleato di Forza Italia: “su di me ha dimenticato di aggiungere che non sono ricattabile”.

Al passaggio di casacca, ha preferito costruirne una tutta sua per dare voce a quella fetta di italiani (non tanto piccola a quanto pare, visti i risultati) che non viene ascoltata. Nella stessa fetta ci sono anche coloro che pensano si tratti di una burina-razzista-bigotta-conservatrice ma che a quanto pare non possono fare a meno di apprezzare  la sua caparbietà e la convinzione per le stesse idee sin da ragazza.

La stessa ragazza che è cresciuta solo ed esclusivamente facendo politica, che conosce bene quindi le manovre, gli interessi e cosa c’è realmente dietro ogni decisione.

Non c’è destra o sinistra, in questo caso c’è solo il riscatto di “un certo tipo di pesone” ( come direbbe Meloni) che, finalmente, oggi possono dimostrare di essere in grado di guidare un’intera Nazione.  Insomma, con Meloni si apre un nuovo capitolo nel libro di storia dell’Italia.

Il titolo?  “Si chiama Giorgia la prima donna alla guida dell’Italia”

 

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