“L’ultimo di sette” al premio Elsa Morante

Al Campania Libri Festival per il premio Elsa Morante spin-off, Nina Zilli ha presentato al Palazzo Reale il suo ultimo libro “L’ultimo di sette” con Tjuna Notarbartolo e il direttore della sede Rai di Napoli Antonio Parlati.
In realtà non è stata una intervista, bensì una chiacchierata, come se fossimo buoni amici, ha parlato dei suoi desideri futuri e della concezione del tempo, concetto molto particolare all’interno del libro senza naturalmente fare nessun tipo di spoiler.

“Le imperfezioni ci rendono unici e perfetti per qualcuno di perfettamente impreciso come noi” questo l’incipit del libro.

Sette giorni di separazione fra due persone che si incontrano a sette giorni di distanza accediamo un po’ al tema del libro, è uno spazio di sette giorni in cui avviene qualcosa, è uno spazio temporale che può essere un periodo molto breve ma anche molto lungo a seconda dell’intensità in cui viene vissuto.
Un periodo di tempo in cui si stravolge la vita di quasi tutti i personaggi consapevoli o meno del motivo di questo stravolgimento da dove sia partito o meno,
Il numero 7 nella numerologia ha notevoli significati positivi e negativi a seconda delle interpretazioni, ci sono tanti cerchi, tante storie che si intrecciano, alla fine le estremità sembrano non incontrarsi mai, è come se si chiudessero però in realtà è una spirale, si lascia un puntino sospensivo per non rivelare nulla.

All’inizio pensavo di scrivere una sceneggiatura, confessa Nina che poi è diventata il libro senza editarlo in nessuna maniera, a me sarebbe piaciuto che diventasse un film, però magari può essere in un futuro.
La concezione del tempo è molto relativa, naturalmente viene mescolato all’interno dei sette capitoli però oltre non vado, non racconto per non svelare.



 

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