«Libri al pomodoro» il progetto Artesì torna a Napoli

Una nuova tappa di “Libri al Pomodoro” si è svolta stamattina nello spazio esterno della libreria “Io ci sto”, gli ingredienti del progetto ArteSì, il pomodoro in tutte le sue sfumature, del piennolo, normale, San Marzano, condito con arte, cultura, letteratura, musica ed eccellenze enogastronomiche.Se ne è parlato con quattro importanti scrittori napoletani autori di quattro libri dedicati al mondo del cibo con uno specifico coinvolgimento del pomodoro, si tratta dello storico Angelo Forgione (Il Re di Napoli, Magenes edizioni), del giornalista Rai Maurizio Landi (Ricette per soli uomini, Inknot editore) e dello psicoterapeuta Oscar Nicolaus (A tavola con Maradona, Il leone verde edizioni).

Gli scrittori si sono confrontati in un dibattito stimolato e coordinato dalla ricercatrice Patrizia Spigno, agronoma della cooperativa Arcabio di Acerra specializzata in semi antichi orticoli e biodiversità.

L’incontro, è stato promosso dall’azienda del biologico NaturaSì insieme all’associazione culturale IoCiSto ed ai numerosi partner del progetto ArteSì.
Il tutto allietato dal contributo musicale dei ragazzi di “Musica libera tutti” pratiche quotidiane per crescere insieme a Scampia a suon di musica.

Sono stati raccontati aneddoti dedicati alla cucina al pomodoro, alla pasta di cui uno stimatore illustre era Diego Armando Maradona, tra i tanti aneddoti che Oscar Nicolaus ha raccontato era quello della sua governante che glieli preparava appositamente e lui andava a mangiarsela a casa sua tornando dalle partite in trasferta.

La relazione che lega Maradona al pomodoro è una relazione tra il vecchio e il nuovo, tra l’Argentina e Napoli, mentre sul campo era una persona molto veloce e dinamica e andava per guizzi di straordinarietà e di eccezionalità a tavola era molto semplice, amava le cose semplici.

Il pomodoro è un frutto che attraversa i popoli, parte dal Sudamerica arriva in Spagna, gli spagnoli non comprendono bene subito di cosa si tratta mentre i napoletani lo adoperano subito, ne capiscono le proprietà organolettiche e cominciano a far diventare tutte le pietanze classiche da bianche a rosse e quindi se non ci fossero stati i napoletani probabilmente oggi non mangeremo pomodoro in questa quantità.

Racconta Forgione c’è una commistione tra Napoli e Barcellona in realtà arriva a Napoli nel 600, il pomodoro rotondo che ancora oggi si coltiva nel nord italia e non il pomodoro lungo, rendendo cosi la differenza una divisione tra nord e sud, fra quello lungo che in realtà è una rivisitazione del pomodoro peruviano e quello delle Ande che è stato portato da un vicerè peruviano.
Secondo la moderatrice Patrizia Spigno la Campania e la Sicilia rappresentano gli esempi di agro diversità più forti in Italia i nostri agricoltori hanno un legame molto stretto con la storia locale.

Noi siamo la Regione con maggiore varietà di pomodoro, ci sono una sessantina di varietà locali nella nostra banca dati che possiamo mettere a disposizione sia degli agricoltori che delle scuole superiori.

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