All’associazione “Ciro Vive” presentato il nuovo libro Paolo Trapani

A Scampia si parla di calcio non solo perché c’è la sede dell’associazione “Ciro Vive” di cui Antonella Leardi è la presidente ma perché si presenta “Napoli sulla pelle. L’amore identitario per la maglia azzurra”, un libro dedicato al Napoli e all’amore verso la maglia.

Alla conferenza stampa sono presenti Antonella Leardi, la giornalista Mary D’Onofrio che modera il tavolo, Valeria Grasso giornalista sportiva, Luciana Esposito direttrice del portale napoletan.it e naturalmente Paolo Trapani l’autore del libro.

Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito con un colpo di pistola prima della finale di Coppa Italia a Roma il 3 maggio 2014 e morto dopo 50 giorni di agonia.

Una presentazione a cui Valeria e Mary tengono molto sia per vicinanza ad Antonella e alla sua associazione che nei confronti di Paolo Trapani e del suo libro.

Il luogo in cui svolge la presentazione è molto simbolico, all’interno dell’associazione con una valenza sportiva sociale e culturale molto forte si vuole parlare di aggregazione sociale e di amore verso la maglia e di tutto ciò che contrasta la violenza.

Per non dimenticare quello che è successo, spiega Valeria, ma anche per cambiarlo in meglio, in questo libro racconta l’identità di una maglia  che è una seconda pelle per tutti i tifosi oltre ad un messaggio di sensibilizzazione di  pace e nonviolenza.

La fede laica non può che essere rivolta ad una sola maglia che ha da sempre un solo colore, l’Azzurro, e proprio grazie alla maglia del Napoli che si esprime l’amore identitario dei napoletani e la loro passione per il calcio, Il colore della maglia vive in ogni angolo, rione, quartiere, piazza e strada della metropoli partenopea: è il principio e la fine di tutto.

Raccontare storie di calcio a Napoli non può prescindere dal parlare della maglia azzurra, del suo mito, del suo culto popolare, dell’importanza che essa rappresenta per la gente.

Il libro nasce, spiega l’autore, perché Napoli è una città per fortuna dalla grande vivacità culturale ho voluto concentrarmi sulla maglia che per me, come credo tutti i tifosi è il simbolo più importante della squadra.
Con un amico Renato Camaggio storico collezionista di maglie da campo abbiamo pensato di raccontare un po’ di aneddoti, di fare una specie di percorso storico su cosa è diventata la maglia nel corso del tempo.
Il Napoli quest’anno ha cambiato 13 maglie diverse, quando sono cresciuto negli anni 80 forse esisteva una maglia o due, se andavi in trasferta e dovevi cambiarla per non essere simile alla squadra che sfidavi.
Vogliamo fare un viaggio nel tempo attraverso la maglia e con tutto quello che essa rappresenta per la città e per i tifosi, e abbiamo pensato ad un gemellaggio in amicizia con l’associazione e la stanza museo al suo interno con i cimeli, gli oggetti e i simboli che fanno bene al mondo del calcio.

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