Il Giro d’Italia all’ombra del Vesuvio

Erano 9 anni che non passava la “carovana in rosa” da Napoli (all’epoca partì da Napoli il Giro), e quando è passata la città non è mancata.


Quella di ieri è stata una tappa cittadina che da via Caracciolo è andata verso Bacoli e Pozzuoli proseguendo per Monte di Procida e, dopo quattro giri attorno al monte, ritornata a Napoli, nuovamente su via Caracciolo.
Attraverso Bacoli e Posillipo attraverso le stesse strade dell’andata, con la discesa di via Petrarca a condurre al centro cittadino e agli ultimi chilometri.
Nel finale si sono percorse via Dohrn e via Caracciolo verso est, per effettuare un giro di boa attorno a una rotatoria all’ultimo chilometro e rifare via Caracciolo fino all’arrivo, con un rettilineo di 900 metri.
La sintesi
Sul lago Lucrino è parttito Van Der Poel, con una pendenza del 14%, i venti del gruppo dei fuggitivi restano sorpresi, solo in 4 riescono a riprendere il corridore, il vantaggio sul gruppo maglia rosa saliva a 3 minuti e mezzo.
De Gendt, Vanhoucke, Arcas e Gabburo prendevano in contropiede Van Der Poel e si staccavano davanti a tutti.
A 30 chilometri dal traguardo sul lungomare di Napoli.
I quattro davanti avevano 40 secondi dai 5 inseguitori guidati da Van der Poel e Schmid.
Finale thrilling con Van der Poel che cercava di recuperare i 4 davanti, ma proprio sul Lungomare Caracciolo non riusciva a colmare gli ultimi 10 secondi.
Thomas De Gendt  ha vinto l’ottava tappa del 105^ Giro d’Italia, la Napoli-Napoli (Procida Capitale Italiana della Cultura) di 153 km.


Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Davide Gabburo  e Jorge Arcas Peña.
Juan Pedro Lopez Perez  conserva la Maglia Rosa di leader della Classifica Generale.

De Gendt, 35 anni, al secondo successo di tappa sulle strade rosa, il primo, dieci anni fa sullo Stelvio, gli valse anche il terzo posto finale, uomo da corse a tappe, con allergia alle classiche, è soprattutto un innamorato della bici.

Napoli è stata presente nelle prime tre edizioni del Giro.

La prima volta risale al 1909, quando la carovana giunse a Napoli da Chieti e vi giunse in misura ridotta: dopo che nella tappa precedente quattro corridori furono squalificati per aver preso il treno.

L’ultima volta risale al 4 maggio del 2013, era l’anno delle World Series dell’Americàs Cup nello specchio d’acqua di Castel dell’Ovo, ma in quell’occasione a volare via come un catamarano spinto dal vento fu il velocista britannico Mark Cavendish, che bruciò sul traguardo l’italiano Elia Viviani e il francese Nacer Bouhanni. 
 
Si può perdere anche alla Van der Poel, sul percorso più adatto e con la gamba migliore, correre tutto il giorno con la baionetta sarà anche bello da vedere, ma sottrae energie utili quando conta.
È una cartolina ricca quella che il Giro spedisce da Napoli, di colori le strade straripano di pubblico , gremite come se un nuovo Maradona fosse sbarcato in città.

Il circuito disegnato sul monte di Procida è uno spettacolo, il piccolo comune diffonde bel ciclismo.

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