A Napoli il primo forum dedicato ai beni confiscati

Alla stazione marittima di Napoli il “Primo forum espositivo dedicato alla Valorizzazione dei beni conquistati, la Legalità come chiave di sviluppo”.
Hanno aperto i lavori il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e l’arcivescovo Metropolita di Napoli Domenico Battaglia.
Interventi in remoto di Paolo Gentiloni Commissario Europeo per gli affari economici, Antonio de Caro presidente Anci, Mara Carfagna Ministro per il Sud.
Presente Anna Rossomando vicepresidente del Senato della Repubblica e Luciana Lamorgese Ministro dell’Interno.
Ha concluso i lavori il Presidente della Regione Vincenzo de Luca.
Il tavolo era moderato dal direttore del Mattino Federico Monda.
All’evento organizzato dalla Regione Campania esponenti del governo, esperti e protagonisti del settore, con lo scopo di fare rete, mettere a sistema e valorizzare le tante esperienze significative presenti sul piano nazionale, il terzo settore, cooperative e associazioni, che operano nel mondo dei beni confiscati, negli stand loro dedicati all’interno della stazione marittima avranno la possibilità di poter esporre i propri prodotti, progetti e raccontare le loro esperienze.
Una delle attività più rilevanti, nelle strategie di prevenzione e repressione della criminalità̀ organizzata, è il contrasto patrimoniale attuato attraverso le confische, la gestione e la destinazione ai fini sociali dei beni confiscati.
Da anni, il loro riuso, fa parte della mission che la Regione Campania mette in campo, con diversi provvedimenti legislativi e di programmazione, il numero di beni confiscati alla camorra nel nostro territorio è elevato, secondo solo alla Sicilia.
La legge regionale 16 aprile 2012 numero 7, “Nuovi interventi per la valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, sostiene e favorisce la restituzione, alle comunità, del patrimonio sottratto alle mafie e fornisce indicazioni per incoraggiare l’interesse dei giovani, la realizzazione di progetti innovativi e sostenibili nel tempo, capaci di promuovere positive ricadute sociali, economiche e occupazionali attraverso la definizione, e la strutturazione, di reti e distretti di economia solidale.
Sono 138 in Campania le realtà sociali che gestiscono beni confiscati, per lo più associazioni e cooperative sociali, settantadue di queste realtà, hanno rigenerato gli immobili liberati dalla camorra grazie ad attività legate al welfare e alle politiche sociali, prendendosi cura di chi fa più fatica.
Un universo variegato e multiforme, che dà corpo alla norma e allo spirito della Legge 109/96 e che va sostenuto e incoraggiato.
Complessivamente secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata in Campania sono 3007 i beni immobili destinati ai sensi del codice antimafia e sono invece in totale 3575 gli immobili ancora in gestione ed in attesa di essere destinati. 
La ministra Lamorgese a margine dell’incontro nel forum ha annunciato che metterà a disposizione di profughi ucraini beni confiscati, è una delle attività più rilevanti nelle strategie di prevenzione e repressione della criminalità organizzata attraverso le confische.
“Abbiamo appartamenti fruibili da destinare ai profughi immediatamente darò corso all’allestimento di questi immobili che sono quelli in uso e non ancora destinati e quindi in capo al agenzia dei beni confiscati”.
Come è stato detto in più occasioni dagli esperti al tavolo nella legge regionale del 2012 sono previsti nuovi interventi di valorizzazione di confisca dei beni della criminalità organizzata , questa legge regionale sostiene le comunità, fornisce indicazioni per incoraggiare i giovani nella realizzazione di progetti sostenibili nel tempo.
L’assessore Morcone nel suo intervento ha positivamente sottolineato quanto il piano strategico triennale caratterizzato dagli interventi nella valorizzazione dei beni confiscati rientra nello scenario della legge del 2012.
“Non posso che incoraggiare il vostro lavoro, l’intervento dell’Arcivescovo Battaglia,
e ringraziarvi per i segni di speranza ai quali in questi giorni voi darete visibilità, lasciate però che concluda questo mio saluto con un ulteriore speranza , giornate come questa servono a confermare a sottolineare un dato che la mafia non è invincibile”.
Il presidente della Regione De Luca “Si discute se la vendita dei beni sequestrati sia legittima , è una scelta difficile perché l’azienda precedentemente occupata rischia la chiusura con conseguente licenziamento dei dipendenti”.
Tra le azioni rilevanti si sottolineano la riqualificazione dell’ex azienda della Cirio, denominata La Balzana nel Comune di Santa Maria La Fossa, in provincia di Caserta, affidata al Consorzio Agrorinasce e la riqualificazione di Palazzo Fienga a Torre Annunziata in Provincia di Napoli, confiscato definitivamente al clan camorristico Gionta e che costituirà il nuovo Polo delle forze dell’ordine(Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, Uffici del Tribunale, Polizia metropolitana e locale).
Sul tavolo dedicato “Dal sequestro all’assegnazione dei beni confiscati”  l’intervento di Giancarlo Caselli.
Sono passati 30 anni dagli omicidi Falcone Borsellino  e tutti coloro che hanno perso la vita in quel periodo stragista voglio dedicare un pensiero, così esordisce il Presidente Comitato scientifico fondazione osservatorio agromafie” sul suo intervento prevalentemente dedicato a movimento finanziari.
Oggi le mafie hanno prevalentemente i colletti bianchi e le cravatte, il pensiero di Falcone e Borsellino è stato seguire il denaro, fare attenzione ai profili patrimoniali della criminalità organizzata.
Quest’anno corre il quarantesimo anniversario della morte di Pio La Torre e del Generale Dalla Chiesa due uomini esemplari che hanno fatto la storia del nostro paese e sono collegati fra loro per molti profili.
In particolare emerge la storica intervista di Bocca per Repubblica fatta al generale Dalla chiesa pubblicata ad agosto 1982 pochissimi giorni prima della sua morte quasi un testamento spirituale ad una domanda sul perché fu ucciso il comunista Pio La Torre, il generale e prefetto risponde, per la sua ultima proposta di legge quella che introduce l’associazione mafiosa .
Il progetto La Torre era sparito per un certo periodo di tempo, è stata riesumato dopo l’assassino Dalla chiesa sull’onda della rabbia dell’intero popolo italiano che ha costretto il Parlamento ad approvare la legge Rognoni-La Torre.



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