Castellitto e Zurzolo per De Giovanni al teatro Diana di Napoli

Maurizio de Giovanni presenta il suo ultimo romanzo ‘L’equazione del cuore’ al teatro Diana di Napoli, con letture di un ospite speciale, Sergio Castellitto, e impreziosita da una colonna sonora unica, il sottofondo di Carlo Fimiani alla chitarra, Marco De Tilla al contrabbasso e il meraviglioso sax di Marco Zurzolo.
Finalmente un teatro Diana al completo segno di un ritorno alla normalità, un’atmosfera molto intima, delle luci spot che illuminavano soltanto gli autori, tutto il resto al buio e questo ha fatto sì di entrare in un clima molto particolare.
È un romanzo che è Maurizio de Giovanni avrebbe voluto scrivere da sempre con una storia che teneva dentro e che non aveva ancora messo su carta, si inseriscono varie storie narrative.
Dopo la morte della moglie Massimo professore di matematica in pensione vive in una casa a Capri in una maniera molto solitaria finché non riceve una telefonata in cui in un grave incidente stradale la figlia e il genero sono morti e il nipote è in coma.
lui spera, da uomo solitario di tornare nella sua casa di capri dopo il cerimonia funebre ma i medici consigliano di rimanere vicino al nipote e qui inizia un racconto, un monologo, un soliloquio con le macchine che tengono in vita il bambino di nove anni.
Lui che è un tipo molto schivo ama la solitudine ama la fisica ama tutto quello che agli altri è diciamo, invisibile.
Massimo era completamente estraneo a questo tipo di situazione, si sente addosso la responsabilità in quanto unico parente di tutore del minore, da qui un dialogo con le macchine che tengono in vita il bambino e sta combattendo.
E’ una storia che di Giovanni ha sempre voluto raccontare, ci consegna un personaggio davanti al misteri del cuore, della vita, il professore racconta di frattali, racconta come un cicalino della macchina da che era antipatico inizia a essere confortante in quanto significava che il bambino era ancora in vita.
Una lettura di mestiere quella di Sergio Castellitto, ci fa entrare in punta di piedi ma nello stesso tempo con bravura, all’interno di un libro che è un dialogo, un discorso, un monologo molto sentito e molto crudo, un argomento quello dell’ospedale, del coma del bambino, delle responsabilità molto intense.

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