“La Svolta” di Antonaroli al Torino Film Festival

Presentato in anteprima Fuori concorso alla 39a edizione del Torino Film Festival, “La Svolta” è il primo lungometraggio di Riccardo Antonaroli; il cast annovera Andrea Lattanzi, Brando Pacitto, Ludovica Martino, Max Malatesta, Chabeli Sastre Gonzalez, Federico Tocci, Tullio Sorrentino, Cristian Di Sante, Aniello Arena, Grazia Schiavo, Claudio Bigagli, oltre alla partecipazione straordinaria di Marcello Fonte. Il film è prodotto da Rodeo Drive e Life Cinema con Rai Cinema; la colonna sonora comprende un brano (“La svolta”, appunto) scritto e interpretato per il film dal rapper Carl Brave.

"La Svolta" di Antonaroli al Torino Film Festival

Siamo a Roma, alla Garbatella. Una sera, Jack (Andrea Lattanzi) ruba una borsa contenente mezzo milione di Euro. Sono soldi sporchi, di proprietà di un boss locale (Tullio Sorrentino); nella fuga Jack si rifugia in un appartamento nei dintorni, prendendo in ostaggio il ragazzo che ci abita, Ludovico (Brando Pacitto). Inizia così una convivenza forzata, che ben presto diventa un’amicizia, dagli esiti imprevedibili che naturalmente non riveliamo, nell’attesa che Jack riesca a trovare una via di fuga eludendo la morsa del boss che sta facendo sorvegliare il palazzo.

"La Svolta" di Antonaroli al Torino Film FestivalJack è un criminale, solo, dal carattere duro ma non privo di affetti e dolcezze, specie verso il fratello che vive in Brasile; Ludovico, studente universitario di Economia ma aspirante fumettista, è timido, impacciato, insicuro. Sono due uomini soli, le cui anime finiscono ben presto con l’entrare in sintonia a dispetto delle circostanze. Il film, sorretto da una sceneggiatura pulita e compatta, si regge sulle solide interpretazioni dei protagonisti, tutti molto efficaci nelle varie caratterizzazioni, alternando momenti di tensione a sprazzi di commedia, citazioni cinematografiche e fumettistiche, atmosfere da noir metropolitano.

"La Svolta" di Antonaroli al Torino Film FestivalAntonaroli è un regista giovane (classe ’87) ma vanta già un’esperienza di oltre dieci anni nel campo delle produzioni audiovisive; e l’aver lavorato – come regista, sceneggiatore o assistente – su spot pubblicitari, corti, videoclip, film, documentari, serie web, è qualcosa che evidentemente si manifesta oggi nella sicurezza con cui controlla le varie anime del film, integrando armonicamente le riprese in interni – tanto intime, complici e calde a casa di Ludovico, quanto asciutte, fredde e spietate negli ambienti della criminalità – a quelle in esterni. Il gioco tra i vari generi e registri, sobrio e mai di maniera,  finisce così con il divenire un punto di forza del film; che dunque assume, oltre all’identità primaria di racconto di iniziazione, anche quella di un piacevolissimo divertissement per gli appassionati di cinema e non solo.

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