Marco Montemagno in cattedra alla Federico II

Aula magna del complesso di San Giovanni a Teduccio, Università degli studi di Napoli Federico II, sala strapiena per il relatore Marco Montemagno e la sua lectio magistralis sul mondo dei social media. Ad ascoltarlo ingegneri di tutte le età attenti a cogliere lo stratagemma, il trucchetto, che potrebbe cambiare la vita a qualcuno di loro.


Marco Montemagno imprenditore digitale (over40) e comunicatore di successo, fondatore di startup, con una community di milioni di utenti, ha creato una carriera partendo da YouTube tanto che si è auto pubblicato il suo secondo libro, “Lavorability”, le opportunità della rete sono smisurate basta solo saperle cogliere.
“Il mondo dei media può essere enorme ma anche molto piccolo, si parla di ciò che è noto a tutti ma anche di marketing, di come sfondare in questo mondo, chiedendo consigli su come fare“. E poi punta il dito contro il “posto fisso”, questo traguardo sociale osannato dalla generazione di chi ha “i capelli bianchi” (per chi ce li ha, ovvio!), che potrebbe diventare una trappola, lavorare giusto per permettersi una vita tranquilla, quando basta essere un po’ “intraprendenti”. “Intraprendenti” è infatti parola e significato cardine nel suo discorso, molto difficile da attuare, anche se, da come ne parla, basterebbe saper cogliere “l’attimo digitale tecnologico”, per trovare una nicchia nel mondo virtuale e sfondare.
Un corso di social media tra il dissacrante e il propositivo con, altra parola d’ordine, “l’ incessantismo”, ovvero un po’ come credere nei propri sogni senza lasciarsi scoraggiare dalle difficolta e problemi.
“Quale tecnologia, stravolgerà il mio futuro?”, è la domanda che rivolge alla giovane platea, qualcuno ha la domanda interessante, nuova startup che un gruppo di ingegneri innovativi vorrebbe far decollare e Marco consiglia un influencer motivato per farla crescere, “forse ti chiameranno i principali canali che si occupano di tecnologia, potrebbero iniziare a parlare di voi e della tecnologia emergente all’interno”, è il suo incoraggiamento.
In ultima analisi se proprio vogliamo guardare lontani oltre alla diversificazione, ci sarà il canale voice e quello visivo oculare, mentre per parlare degli strumenti, gli occhiali digitali, potrebbero essere veramente il futuro, si abbandonerà lo smartphone per avere tutto a portata di occhio, la creatività del contenuto, competenza nella produzione dello stesso e capacità di capire quali sono le piattaforme giuste per la loro distribuzione.

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