Europei Master, a 103 anni vince nel salto in lungo

Applausi a scena aperta per Giuseppe Ottaviani ai Campionati Europei Master. È il “meno giovane” dell’intera manifestazione, come ama definirsi, con i suoi 103 anni compiuti nel mese di maggio e ha scelto di partecipare anche stavolta, nel salto in lungo a Jesolo (Venezia).

Applausi a scena aperta per Giuseppe Ottaviani ai Campionati Europei Master. È il “meno giovane” dell’intera manifestazione, come ama definirsi, con i suoi 103 anni compiuti nel mese di maggio e ha scelto di partecipare anche stavolta, nel salto in lungo a Jesolo (Venezia).

“L’atletica è gioia”: questo il suo motto, sottolineato dall’entusiasmo degli spettatori che lo hanno seguito con affetto e interesse allo stadio Picchi, tra strette di mano e richieste di “selfie”. Il marchigiano di Sant’Ippolito, classe 1916, ha cominciato con la pratica agonistica dopo i 70 anni. Noto come un esempio di longevità attiva, è salito alla ribalta per le dieci medaglie d’oro ai Mondiali indoor di Budapest, nel 2014. All’estero è stato protagonista anche nel 2018 in Spagna, agli Europei in sala di Madrid e poi nella rassegna iridata outdoor di Malaga. Finora però non aveva mai gareggiato in un evento continentale all’aperto.

L’intramontabile portacolori del Gs Effebi Fossombrone all’inizio non riesce a trovare la giusta rincorsa e mette in fila tre nulli. Prosegue comunque la sua gara (è l’unico al via nella categoria M100) e al quarto turno finalmente piazza un salto valido a 0.64 accolto dall’esultanza del pubblico. Poi, nel sesto e ultimo tentativo, aggiunge un centimetro con 0.65 (+1.3) per un’ovazione ancora più forte e il popolare “Peppe” ricambia, salutando la tribuna. Mai come stavolta però il risultato passa in secondo piano.

“Sono contento per essere ancora qui – commenta Ottaviani – in mezzo agli amici. Lo sport è vita, fa bene alla salute e si può praticare a tutte le età”. Nonostante un recente infortunio, ha voluto esserci: non per battere il suo record europeo di categoria (1.33 nel 2016, pochi giorni dopo il centesimo compleanno), ma per lanciare un messaggio, sempre attuale e di grande significato: “Ogni giorno va vissuto in pieno, con la curiosità che spinge ad andare avanti”.

Nel day 8 dei Campionati Europei Master, in provincia di Venezia, anche la firma di Carmelo Rado. Sulla pedana del disco, a Caorle, migliora il suo primato mondiale M85 con 35.92 durante il pentathlon lanci. Un progresso di quasi un metro, rispetto al limite che aveva realizzato nella scorsa stagione a Modena, portandolo a 35.09. L’acuto arriva nella terza delle cinque gare in programma durante la stessa giornata, nella prova multipla in cui si aggiudica l’oro con 5193 punti. Ma è anche la quarta vittoria in questa edizione, dopo i titoli conquistati nel martello, poi nel martello con maniglia corta e nel disco dall’inossidabile azzurro, settimo ai Giochi Olimpici di Roma ’60, che non ha mai lasciato l’attività agonistica.

Il lanciatore dell’Olimpia Amatori Rimini mette a segno questi parziali: 36.42 nel martello, 10.05 nel peso, quindi il primato mondiale nel disco proseguendo con giavellotto (22.85) e martello con maniglia corta (14.98). Nato nel 1933 a Oderzo, in Veneto, e cresciuto a Biella, ha poi vissuto in Sudafrica e a San Donato Milanese, prima di stabilirsi a Calusco d’Adda (Bergamo).

A Eraclea, sui 5000 metri, nella gara M50 in 14’59”70 trionfa Said Boudalia (Cagliari Marathon Club), marocchino di nascita ma ormai italiano a tutti gli effetti e residente a Quero Vas, nel Bellunese. Tra le donne Claudia Pinna (Cus Cagliari), più volte azzurra e tricolore assoluta, si prende il titolo W40 con 17’35”59. Due ori italiani a Jesolo anche negli 800 metri, per merito di Alessandro Bianchi (M45, La Fratellanza 1874 Modena) e Rosanna Barbi Lanziner (W60, Südtirol Team Club), e nell’asta femminile, vinta da Giorgia Vian (W35, N. Atl. Fanfulla Lodigiana) e Barbara Capellini (W40, Atl. Endas Cesena).

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