Attenti con le denunce via social

Scorrendo le proposte della quantità infinita di gruppi o pagine Facebook di cui sono membro o amministratrice, mi sono imbattuta in quello che riporto qui. Ciò che vedete non è, però, il post originale ma modificato per rispetto e difesa della privacy altrui e propria.

Sì, perché la signora o signorina che ha postato la “denuncia” lo ha fatto con un profilo “vero”, uno scatto in cui si evincevano anche altre immagini personali (che ho tagliato) dell’album del cellulare e con volto scoperto della presunta ladra.

A quanto pare a determinate attenzioni siamo costretti solo noi giornalisti e testate, poi gli altri possono permettersi di tutto. Anzi, tra i commenti qualcuno è stato tanto “intelligente” da consigliarle di rendere pubblico il post così da permetterne la condivisione. E che condivisione!

Basti pensare che ho trovato il post in un gruppo di Padova pur trattandosi di una pubblicazione avvenuta a Pozzuoli.

Inutile parlare dei commenti. Fortuna che c’è sempre chi approfondisce ma il numero è ancora in minoranza rispetto ai superficiali che partono in quarta.

Sarà vero che questa donna ritratta in foto e sbattuta sui social, probabilmente a sua insaputa, è stata una badante? Se davvero lo è stata, come mai non si conosce la provenienza (ucraina/polacca)? Ci si mette in casa chiunque? Non le è stato fatto un contratto dove vengono riportati i dati esatti? Sicuro sia lei la ladra o ci si sta approfittando di un pregiudizio per nascondere magagne familiari?

Al momento è  Mary ad essere nel difetto e le auguro di non subire la stessa sorte, perché oggi è facile scaricare l’immagine di qualcuno e farne ciò che si vuole.

A me è capitato di essere vittima di qualcosa del genere, prima che il tutto fosse reso facile dai social network. Mi fu mandata una mail in cui erano riportate mie espressioni, tratte da diverse clip video durante mie conduzioni tv, su immagini hard (ad avercelo davvero poi quel fisico!).

Il mio unico pensiero fu quello di rivolgermi alla Polizia Postale che in meno di un paio di giorni riuscì a trovare il colpevole di ciò che voleva essere soltanto uno stupido scherzo.

Dunque, un consiglio, prima di lasciarvi andare a commenti e condivisioni strampalate,  approfondite, chiedete chiarimenti e date consigli più intelligenti di quelli di perseverare nell’errore. Perché verità, vendetta o scherzo che possa essere, un domani potrebbe toccare anche voi.

 

 

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