Il Distretto Regionale Italia-Malta è guidato da un consorzio per l’innovazione e il trasferimento tecnologico della regione Emilia-Romagna che ha come obiettivo favorire la trasformazione digitale del settore agroalimentare promuovendo la creazione di nuovi centri di innovazione digitale e facendo leva su iniziative già esistenti che favoriscono la partecipazione delle comunità contadine a questi ecosistemi di innovazione autosufficienti. In totale, copre 15 DIHs distinti, rivolgendosi ad un’ampia varietà di settori agroalimentari: dalla viticoltura e acquacoltura, alla valutazione della qualità della produzione agricola.
I Centri di innovazione digitale o Digital Innovation Hubs (DIHs) sono organizzazioni di supporto che mirano a rendere le imprese più competitive accelerando lo sviluppo e la diffusione delle innovazioni digitali. Strutturalmente, i Digital Innovation Hubs mantengono relazioni di lavoro con una serie di attori diversi per formare uno “sportello unico” dove le aziende possono avere accesso a test tecnologici, consulenza finanziaria, market intelligence e opportunità di networking. Questi possono essere istituti di ricerca agricoli presso università, stazioni sperimentali, o agenzie di divulgazione che forniscono un mix di servizi di supporto all’ecosistema dell’innovazione quali lobbying, brokeraggio, condivisione delle conoscenze e patrocinio al fine di identificare i divari tra ciò che i DIH forniscono e ciò di cui il settore agricolo ha bisogno, e colmarli per fornire alla comunità SmartAgriHubs una guida reale, basata sulla domanda e sulle priorità di sviluppo delle capacità.

I centri di competenza (CC) costituiscono la pietra angolare dei Digital Innovation Hubs della rete SmartAgriHubs perché apportano l’infrastruttura di prova e il know-how per l’innovazione digitale collaborando l’infrastruttura di prova e il know-how per l’innovazione digitale. Essi forniscono l’infrastruttura tecnologica digitale del DIH offrendo competenze tecniche avanzate, accesso alle più recenti conoscenze e informazioni sulle tecnologie digitali, nonché strutture di prova come laboratori, impianti pilota e sperimentali e altre infrastrutture tecnologiche e scientifiche. All’interno dei rispettivi Digital Innovation Hubs, i Centri di Competenza collaborano con tutti i partner rilevanti nella catena del valore dell’innovazione agroalimentare per supportare gli agricoltori, le imprese e le altre entità agroalimentari nella loro trasformazione digitale.
Gli esperimenti di innovazione servono come punto di riferimento per altri esperimenti di innovazione verso cui ambire. Condotti con l’aiuto dei Digital Innovation Hubs che facilitano l’accesso alle conoscenze e alle competenze più recenti e il supporto tecnologico fornito dai Centri di Competenza, coinvolgono le aziende che vogliono testare e sperimentare le innovazioni digitali e le tecnologie avanzate relative ai loro prodotti, processi o modelli di business. Nell’ambito del pool europeo di esperimenti di innovazione, 28 sono stati evidenziati come “esperimenti di innovazione – faro” basati su una serie di criteri quali l’innovatività, l’approvazione da parte dei centri di innovazione digitale esistenti e il grado in cui unisce gli utenti finali e i fornitori di tecnologia, risolvendo varie sfide agricole. Diviso in 5 settori (acquacoltura, seminativo, allevamento, frutta e verdura) e 9 cluster geografici (Regno Unito e Irlanda; Scandinavia; Francia; Nord Ovest Europa; Europa centrale; Nord Est Europa; Nord Est Europa; Iberia; Italia e Malta; Sud-Est Europa), gli “esperimenti di innovazione – faro” apriranno la strada ad una più ampia digitalizzazione del settore agroalimentare stimolando lo scambio di conoscenze e tecnologie.
Il progetto SmartAgriHubs prevede attività di digitalizzazione in 5 settori agroalimentari: seminativi, allevamento, verdure, frutta e acquacoltura. Tutti questi settori svolgono un ruolo fondamentale sia nell’economia dell’UE che nell’alimentazione dei suoi cittadini perché affrontano sfide sul ruolo della digitalizzazione per rendere l’agricoltura europea più sostenibile, che vanno dalla necessità di ridurre gli apporti chimici alla riduzione delle emissioni, passando per l’uso dei pesticidi e l’integrità dell’ambiente sottomarino, e terminando con l’adattamento al mercato in continua evoluzione.
Commenti