VIOLENZA CONTRO LE DONNE: CONFRONTO EUROPEO A VENEZIA

La  Regione Veneto è capofila del progetto sperimentale biennale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.

“Il 98 per cento degli autori di violenze contro le donne sono maschi e la maggior minaccia deriva dai coniugi e conviventi (54% dei casi) o dagli ex partner (23%). Studi e ricerche dimostrano che, in assenza di un percorso di recupero gli autori, anche se soggetti a condanne, tendono a reiterare il reato, andando così a produrre nuovi casi di violenza”. E’ quanto ha ricordato l’assessore regionale Manuela Lanzarin, aprendo oggi a Venezia i lavori di avvio del progetto ASAP (“A systemyc approach for perpetrators”), progetto europeo per sperimentare un approccio sistematico alle donne vittime di violenza e agli uomini maltrattanti.

Istituzioni,  associazioni e operatori di quattro paesi (Italia, Bulgaria, Croazia e Germania)  condividono studi ed esperienze per mettere a punto un modello operativo di approccio sistematico e multidisciplinare di prevenzione, contrasto e aiuto, che non si rivolga solo alle donne vittime di violenza e ai minori, ma anche agli autori delle violenze di genere. Obiettivo del lavoro transnazionale è creare linee-guida di intervento, da estendere in seguito ai partner dell’Unione Europea.

“La Regione Veneto ha il coordinamento di questa esperienza progettuale – ricorda l’assessore regionale al Sociale – in coerenza con il quadro normativo adottato con la legge 5 del 2013 “Interventi per prevenire e contrastare la violenza contro le donne” e con le competenze maturate in questi anni favorendo l’approccio multidisciplinare, la stretta collaborazione tra pubblico e privato e la rete capillare dei 43 centri di accoglienza e case rifugio che accoglie e offre assistenza e sostegno a migliaia di donne ogni anno.  L’adesione al progetto europeo ASAP ci aiuterà a studiare le esperienze maturate all’estero, a condividere modelli e strategie di intervento e ad affinare la rete dei servizi e delle competenze. Approfondire la conoscenza e le problematiche degli autori di violenza e interrogarsi su come intervenire efficacemente significa potenziare il raggio degli interventi di prevenzione e lavorare per un approccio sistematico al fenomeno dei maltrattamenti dei comportamenti violenti nella relazione tra uomo e donna”.

L’orientamento diffuso a livello internazionale, e ribadito dalla Convenzione di Istanbul e dal Piano strategico nazionale contro al violenza, è affiancare le azioni repressive e di pena nei confronti dei maltrattanti anche con adeguate attività di formazione e di recupero per prevenire le recidive. Rafforzare il dialogo e la collaborazione tra le strutture che accolgono e sostengono le donne vittime di violenza con quelle che lavorano sugli autori di violenze rafforza la prevenzione e contribuisce a promuovere un cambiamento di mentalità e di atteggiamenti.

Il progetto ASAP è stato finanziato con 308 mila euro dalla Commissione Europea (i soggetti aderenti integrano con altri 77 mila euro) e mette in rete otto realtà, sotto la regìa della Regione Veneto: l’associazione bulgara Naia di Targovishte, che gestisce case rifugio e tre centri per il trattamento degli uomini autori di violenza, l’associazione croata Duga che a Zagabria gestisce servizi di accoglienza e trattamento medico, psicologico e legale per le vittime e gli autori di violenza, la città di Zagabria con i suoi servizi sociali, l’associazione di Montebelluna “Una casa per l’uomo’ che gestisce un centro antiviolenza e  un centro per uomini maltrattanti, in collaborazione con altre realtà terapeutiche; la Fondazione di ricerca sul genere (Bgrf) di Sofia, che ha avviato un sistema di servizi multidisciplinari per il contrasto alla violenza sulle donne rivolto anche agli autori delle violenze, il ‘Gruppo R’ di Padova, che gestisce il Centro antiviolenza di Chioggia e dal 2015 opera nel trattamento degli uomini autori di violenze, e, infine, il network europeo ‘Work with perpetrators’ che ha sede a Berlino, riunisce 18 associazioni di 13 paesi europei e opera nella prevenzione della violenza di genere e per il miglioramento della sicurezza delle donne e dei figli offrendo anche una rete di servizi rivolti agli uomini maltrattanti.

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