A SAN DONÀ DI PIAVE IL 66° RADUNO DEI BERSAGLIERI

Una domenica di forti emozioni nella città di San Donà di Piave conclude il 66° Raduno Nazionale dei Bersaglieri, che ha visto la presenza di diverse autorità civili e militari, a cominciare dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, che ieri sera ha voluto partecipare al Festival di bande militari “Military Tattoo: la musica unisce i popoli” e al saggio ginnico dei bersaglieri dell’11° reggimento.

A salutare le decine di migliaia di bersaglieri in servizio e in congedo e le tantissime famiglie che hanno assistito al raduno, il decano in servizio del Corpo e Comandante del NATO Joint Force Command di Brunssum, Generale di Corpo d’Armata Riccardo Marchiò, il presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri (A.N.B.) Generale di Brigata Ottavio Renzi, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il sindaco di San Donà di Piave, Andrea Cereser, e il sindaco della città di Matera, Raffaello Giulio De Ruggieri, dove si svolgerà il raduno il prossimo anno.

A SAN DONÀ DI PIAVE IL 66° RADUNO DEI BERSAGLIERIQuesto 66° Raduno Nazionale è intitolato “Piave 2018”, nome con cui, quest’anno, si vogliono ricordare e commemorare tutti i caduti della Grande Guerra. La manifestazione coincide, infatti, con l’anno della chiusura delle celebrazioni del centenario del primo grande conflitto mondiale. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito nel salutare tutti i Bersaglieri in servizio e in congedo, ha detto: “una continuità tra passato e presente, i Bersaglieri sono stati sempre protagonisti dal Risorgimento ai giorni nostri nella storia d’Italia, uomini e donne che quotidianamente ancora oggi assolvono il proprio dovere in ogni luogo per garantire stabilità e sicurezza.”

Oltre 60 fanfare si sono esibite per giorni nelle piazze della città suonando e cantando brani storici del corpo: la “ricciolina”, “il reggimento di papà”, “arrivederci Roma”, “la corsa di resistenza” e tante altre.

Questa mattina la Bandiera di Guerra, la fanfara e una compagnia dell’11° Reggimento Bersaglieri di Orcenico Superiore (PN) hanno aperto lo sfilamento finale, seguiti da decine di sezioni dell’A.N.B. provenienti da ogni regione d’Italia. Tutti hanno sfilato di corsa questa mattina – 180 passi al minuto come stabilivano i regolamenti militari del 1836 e come vuole ancora oggi la tradizione – su un percorso di circa 4 chilometri. Percorso che, per la prima volta, ha previsto l’attraversamento dei comuni di San Donà di Piave e Musile di Piave, legati da un fiume sacro che i radunisti, tutti rigorosamente muniti di cappello piumato, hanno percorso per ben due volte, uno dei quali a pochi centimetri dalla superficie dell’acqua, grazie al contributo del 2° Reggimento Genio Pontieri dell’Esercito che ha effettuato il gittamento di un ponte galleggiante motorizzato.

Attualmente sono circa 4.000 gli uomini e le donne dell’Esercito impiegati all’estero in 14 diversi paesi e più di 7.000 quelli che operano giornalmente all’interno dei nostri confini per interventi di pubblica utilità. Parte di questi uomini e donne sono bersaglieri.

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