AL VIA DA ROVIGO IL BANDO POR FESR PER IMPRESE CREATIVE E DELLO SPETTACOLO

Presentato il secondo bando per l’assegnazione di finanziamenti che il Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020 del Veneto mette a disposizione del settore culturale per la creazione di nuove imprese culturali, creative e dello spettacolo.

“Per la prima volta la Regione del Veneto ha deciso di utilizzare i Fondi europei per lo Sviluppo Regionale (FESR) per investimenti a sostegno del settore delle industrie culturali – ha evidenziato l’assessore alla cultura della Regione del Veneto – e, dopo i primi due bandi, stiamo lavorando per far sì che queste azioni diventino una prassi consolidata, rappresentando un’occasione di sviluppo economico per il nostro territorio e favorendo la nascita di eccellenze a livello internazionale”.

Questo secondo bando dispone di una dotazione finanziaria di 1 milione e 262 mila euro e le domande di contributo si possono presentare fino al prossimo 12 marzo 2018 attraverso il Sistema Informativo Unificato (SIU).

“I risultati del primo bando POR FESR a favore della nascita di nuove imprese culturali ha confermato l’efficacia di tale strumento – ha spiegato l’assessore –: abbiamo cofinanziato 18 iniziative, consentendo l’acquisto di attrezzature tecnologiche, iniziative di promozione e comunicazione, oltre all’avvalersi di consulenze specialistiche settoriali. Queste neonate imprese operano in diversi ambiti dell’imprenditoria culturale: audiovisivo, rappresentazioni artistiche, gestione museale e dei luoghi della cultura, editoria. Sono aziende oggi pienamente attive nel mercato, che lavorano a pieno ritmo, confermando la produttività dell’investimento effettuato”.

L’assessore ha poi ricordato una serie di dati che dimostrano la vivacità imprenditoriale di questo settore, che non considera il contributo regionale, come una ‘stampella per stare in piedi’: “Quanti sono interessati a partecipare al bando – ha concluso – devono sapere che, alla base di questi finanziamenti, oltre al valore culturale dell’operazione, sono essenziali le ricadute economiche che queste imprese potranno generare in termini economici  e occupazionali”.

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