Pigneto rinasce grazie alla collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine via WhatsApp

Il quartiere romano era occupato da circa 300 spacciatori che spadroneggiavano in tutte le strade più battute. Riuniti in gruppi di 40, 100 persone, compatti vendevano, ogni tipo di droga. La nascondevano sotto le macchine e nelle aiuole, negli sportelletti a muro dell’ Acea.

“Era una situazione surreale”, dice Matteo, esercente con attività a Via del pigneto (sono molti gli esercenti che hanno aderito e collaborato: dalla Gelateria del Pigneto a via Pesaro, al Tiaso, via Ascoli Piceno, Hosteria della Lupa, e Zoo Kitchen a via del Pigneto). “Una sera nel mese di Aprile, all’angolo tra via Pesaro e via del Pigneto ne ho contati 130. Un muro umano a cui era impossibile opporsi” continua Stefania, “a tutte le ore del giorno e della notte, un vero incubo”e cosi di seguito, Lorenzo, Anna, Sabrina, Giovanni, Davide, Bruno, e molti altri che riconoscono il grande lavoro fatto dalle forze dell’ordine e in particolare dal Dott. Moreno Fernandez, e da tutti gli uomini del commissariato Porta Maggiore. Tutti si sono impegnati al massimo agenti e ufficiali, reparti cinofili, cani compresi. Molti di loro conoscono molto bene il territorio e le sue dinamiche, come il vice sovrintendente Patrizia Alivernini, sempre pronta a spendersi,  (ed arrivare in corsa in pochi minuti) con generosità per il quartiere.

Cittadini e forze dell’ordine, hanno collaborato anche sperimentando tecniche innovative, come una chat WhatsApp, creata dal gruppo Pigneto Vivo, con cui venivano segnalate tutte le situazioni sospette, osservando movimenti, modalità e tempi, degli spacciatori che operavano sul territorio, alla Polizia  e ai Carabinieri.

Oggi i risultati, ci fanno ben sperare per il quartiere che è diventato un posto accogliente, rifrequentato dalle famiglie. Le panchine sono “occupate” da ragazzi e anziani, si rivedono i bambini, e da un pubblico che è alla ricerca di locali di qualità, per passare una serata tranquilla, in armonia.

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