Marco Paolini a Scene di paglia, Festival dei casoni e delle acque

Prossimo appuntamento sabato 24 con Marco Paolini, che dedica a Scene di Paglia un progetto speciale: il Casone Ramei di Piove di Sacco sarà lo scenario di Maratona Numero Primo, una serata in cui Paolini esplorerà il nostro rapporto con la tecnologia e l’intelligenza artificiale.

Una bellissima serata in Piazza Vittorio Emanuele a Piove di Sacco ha aperto, sabato scorso, la nona edizione del Festival Scene di Paglia.

I Devil Quartet con Paolo Fresu in camicia a fiori e piedi nudi hanno incantato la città con note che parlavano di tradizioni e passato, di sogni e futuro – una declinazione in chiave jazz del tema di Scene di Paglia, che tra casoni, idrovore, corti benedettine, ville, scuderie e piazze della Saccisica, tra Padova e Venezia, tra terra e acqua, mette al centro il grande teatro e la musica, in un connubio magico tra cultura e territorio.

Prossimo appuntamento sabato 24 con Marco Paolini, che dedica a Scene di Paglia un progetto speciale: il Casone Ramei di Piove di Sacco sarà lo scenario di Maratona Numero Primo, una serata in cui Paolini esplorerà il nostro rapporto con la tecnologia e l’intelligenza artificiale.

Nella prima parte (inizio ore 18.00) l’artista ripropone il suo Numero Primo. Studio per un nuovo Album; nella seconda parte, Istruzioni per l’uso (inizio ore 21.15), del tutto inedita e pensata apposta per Scene di paglia, Paolini approfondirà i grandi temi proposti nella prima parte anche prendendo spunto dal dialogo con gli spettatori.

Domenica 25 il Casone Ramei ospiterà The hard way to understand each other, della compagnia Teatro Presente. L’universo interiore raccontato attraverso i corpi di cinque attori che, con ironia, cercano quel che resta delle relazioni fisiche ed emotive in un’epoca di parole digitali. Subito dopo torna protagonista la musica con Giulia Facco Quartet, con il live The Prophecy.

Lunedì 26 sarà protagonista la vicenda umana e sportiva del pugile di origine sinti Johann Trollman detto Rukeli, campione nella Germania nazista e autore di un potente atto di resistenza e di dignità prima di finire in un Lager. A interpretarlo Gianmarco Busetto. a seguire Oltreconfine, concerto jazz manouche e multietnico del Note Noir Quartet.

Martedì 27, al Casone Azzurro di Arzergrande, sarà la giornata della formazione svizzera Compagnia Baccalà: il loro PSS PSS è vincitore di 12 premi internazionali, un incantevole e stralunato spettacolo che mette in scena due clown contemporanei attraverso il linguaggio universale del corpo e dello sguardo.

La Corte Benedettina di Legnaro, mercoledì 28, farà da scenario a un omaggio a Mario Rigoni Stern: Con il Cielo e le Selve è lo spettacolo in cui Pino Petruzzelli diventa testimone dell’amore di un uomo per la propria terra, interpretando i protagonisti del libro Uomini, boschi e api.

Giovedì 29 torna Vincenzo Pirrotta, questa volta a Ca’ Sagredo, a Conselve, per raccontare attraverso la sua dirompente fisicità e la sua forza interpretativa Il Furioso Orlando: la vicenda
amorosa che muove il capolavoro di Ariosto, la fuga della bella Angelica e la pazzia di Orlando, a 500 anni dalla prima pubblicazione.

Venerdì 30, alla storica idrovora di Codevigo, gestita dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione, il festival propone un doppio appuntamento: alle 20.30 con il film documentario L’Urlo dell’acqua, alle 22 con Carmen che non vede l’ora, della Compagnia Bartolini Baronio, il viaggio di una donna alla ricerca della libertà, del proprio corpo e del proprio posto nel mondo.

La musica dal vivo e l’attrice Paola Roscioli saranno protagoniste sabato primo luglio, alle Scuderie la Gardesana di Sant’Angelo, aperte per l’occasione, di Lireta. A chi viene dal mare, un progetto di Mario Perrotta tratto dalla storia vera di una donna albanese avventurosamente arrivata in Italia, dal suo diario e “da altri milioni di diari non scritti”.

Chiude il festival, il 2 luglio ai Casoni della Fogolana di Valle Millecampi (Codevigo), lo spettacolo dedicato a Chet Baker, L’angelo abietto. Un concerto di parole e suoni con l’attore Marco Sgrosso e un trio jazz a riproporre le note del grande musicista: Felice Del Gaudio al contrabbasso, Guido Guidoboni alla tromba, Nico Menci al pianoforte.

Proseguendo la tradizione del festival, l’edizione 2017, curata dal direttore artistico Fernando Marchiori, coniuga qualità e capacità comunicativa delle proposte, intrecciando spettacoli, laboratori e incontri intorno a un tema forte, quest’anno “Ricordare il futuro”, sempre nell’orizzonte progettuale del “fare comunità”: incontrarsi a teatro una sera d’estate per divertirsi e riflettere insieme, coltivare l’immaginario collettivo senza perdere di vista la realtà del nostro tempo.

Essenziale è il dialogo che s’instaura tra le proposte artistiche e i luoghi del festival: casoni di campagna e di laguna, barchesse, parchi, idrovore, case coloniche, scuderie, parchi storici, piazze e angoli urbani. Spazi pubblici e talvolta anche privati, spesso riscoperti o aperti per l’occasione, che hanno consentito in questi anni di ricucire tra loro elementi di bellezza e di storia di un territorio profondamente segnato da processi di sviluppo incontrollato e non sempre attento alle peculiarità e alla fragilità dell’ambiente.

 

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