“La misericordia universale” di Improta esposta nel Convento dei Domenicani di Barra

Da martedì 23 maggio, nella sala convegni del Convento dei Frati Predicatori Domenicani di Barra (Napoli), verrà esposto in permanenza il quadro l’opera per il Giubileo della Misericordia 2016 dell’artista e scrittore napoletano Carlo Improta, che da anni ha trasferito il suo studio-galleria in Toscana, a Montepulciano. L’esposizione avverrà alla presenza del Frate Superiore Giuseppe Piccini, del professore di Sociologia dell’arte dell’Università Federico II di Napoli Luigi Caramiello e di Padre Adolfo Russo, Vicario per la Cultura della Diocesi di Napoli e Direttore del Museo Diocesano.

Traendo spunto dall’opera e dalle motivazioni che hanno stimolato Improta a creare il quadro, gli intervenuti parteciperanno ad un dibattito, moderato da Rino Zuccoli, sulla “Misericordia”, tema molto caro al Cardinale Crescenzio Sepe e a Papa Francesco. “La Misericordia ha due nature; quella terrestre, che conosciamo e già cerchiamo, seppur con difficoltà, ad applicare e seguire per aiutare i nostri simili e le creature tutte della terra; quella universale che scaturisce dalla nostra posizione di fronte al vuoto immenso del pluriverso e del tempo”, scrive Improta, che spiega: “Nel quadro qui presente, ma come nella maggioranza della mia produzione, il vuoto immenso e l’impossibilità per noi di convivere con esso ci rende miseri e degni di essere commiserati per la nostra piccolezza, ci sarà chi avrà pietà di noi e ci tenderà una mano? E noi lo facciamo per i nostri simili in quella Misericordia terrestre? Domande alle quali ormai dobbiamo sottoporci per poter capire chi  veramente noi siamo”.

Dell’artista napoletano, il professor Caramiello, in una monografia a lui dedicata, ha scritto: “Improta è portatore di un umanesimo contemporaneo che ha incorporato pienamente la coscienza della complessità delle cose. E così quella semplicità pretesa, invocata, ostentata, di Carlo Improta, si rivela solo apparente. In realtà egli è un artista “complesso”. Egli sa che il rapporto con l’altro, l’essere insieme, la comunità, la comunione, sono a fondamento di quell’universalismo spirituale, di cui l’artista è veicolo ed espressione”.

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