TERZA ETA’ IN VENETO: VERSO UNA LEGGE REGIONALE

Anziani attivi e protagonisti del loro tempo e della vita sociale, anche nell’età della pensione. E’ questo l’obiettivo della futura legge veneta per l’invecchiamento attivo, alla quale sta lavorando l’assessorato ai servizi sociali della Regione Veneto, coinvolgendo le Ulss, i comuni, le cooperative sociali, la conferenza regionale e i centri servizi del volontariato, le organizzazioni sindacali e quelle del terzo settore.

Oggi, a palazzo Balbi, si è riunito il tavolo di lavoro regionale, guidato dall’assessore al Sociale, che ha fatto sintesi dei confronti territoriali svolti tra 46 realtà organizzative e 59 esperti del mondo sociale e posto le basi per la nuova iniziativa legislativa, nell’ambito del progetto europeo “Active ageing going local”. Il Veneto, infatti, insieme alle regioni Puglia e Marche, è stato selezionato come partner italiano nell’iniziativa Ue che promuove e finanzia ‘buone pratiche’ per il protagonismo degli anziani.

“Entro la fine dell’estate presenteremo la legge regionale per promuovere e valorizzare esperienze di solidarietà tra generazioni e forme di invecchiamento attivo – anticipa l’assessore – Il lavoro di rete tra istituzioni e associazioni ha prodotto 66 raccomandazioni e suggerimenti di azione: dai corsi di formazione su come affrontare la terza età della vita alla valorizzazione anche occupazionale dei ‘nonni’, da forme organizzate di solidarietà e di buon vicinato, a esperienze di vita indipendente e di promozione del benessere psicologico e della vita di relazione. Andare in pensione non significa diventare inattivi e in un Veneto dove si allungano le aspettative di vita, dove un abitante su 5 ha ormai concluso la propria vita lavorativa, non è pensabile rinunciare al contributo di partecipazione, esperienze, vitalità e competenze delle persone anziane”.

La ‘road map’ verso la nuova legge tracciata dall’assessore ai rappresentanti delle istituzioni, dei servizi e delle associazioni che compongono il tavolo lavoro prevede la mappatura dei numerosi progetti territoriali di ‘invecchiamento attivo (dal servizio ‘civile anziani ai centri sollievo agli empori solidali), l’elaborazione di una legge ‘quadro’ che valorizzi la solidarietà tra generazioni sulla scorta del progetto di legge in itinere nel parlamento nazionale e delle esperienze avviate da anni nei paesi del Nord Europa, la costituzione di una consulta regionale che dia voce e rappresentanza ai soggetti che operano per l’invecchiamento attivo e l’inserimento, nei nuovi piani di zona delle Ulss, di politiche e strategie rivolte al benessere degli anziani. “Invecchiare bene si può – conclude l’assessore – non è solo un problema di prevenzione sanitaria, ma di qualità della vita e di partecipazione sociale. Non vogliamo disperdere il contributo sociale, culturale e anche professionale che possono dare 1.066.000 veneti ultrasessantenni”.

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