Napoli per i giovani e la musica, il Kestè resiste e agli atti vandalici risponde con l’apertura estiva

Sabato 1 agosto, dalle 22.30, sul palco all’aperto del Kestè salirà La Terza Classe con le sue musicalità gioiose e avvolgenti all’incrocio tra bluegrass, country, dixieland e folk.
Ma l’estate del Kestè non finisce qui: Fabrizio Caliendo, gestore dello storico locale del centro storico, aprirà giovedì, venerdì e sabato per tutto agosto come simbolo di resistenza civile agli atti vandalici subiti questa settimana: il furto dell’impianto audio e alcuni ombrelloni tagliati.

La Terza Classe, folk band nata nel 2012 dall’incontro in strada di vari musicisti (Pierpaolo, Raffaello, Rolando, Enrico, Adriano e Biagio) che hanno percorso in lungo e in largo le strade del mondo e che dei luoghi attraversati regalano al pubblico atmosfere e suggestioni. La loro musica a cavallo tra bluegrass, country, dixieland e folk ha fatto scoprire il folk a Napoli e sta portando Napoli in tour per il mondo.

Ad agosto il Kestè resta aperto: i duo musicali del venerdì non finiscono qui, così come i concerti del sabato, dal momento che il Kestè resterà aperto tutti i giovedì, venerdì e sabato di agosto resistendo attraverso la musica agli atti vandalici subiti questa settimana: il furto dell’impianto audio e alcuni ombrelloni tagliati con un coltello. Il Kestè resta aperto come punto di riferimento, nella calura estiva, per tutti i giovani che amano il sano divertimento e cerca il sostegno di tutta la città nel contrasto della violenza e nella valorizzazione del centro storico attraverso l’arte e la cultura.
Afferma Fabrizio Caliendo che 18 anni fa aprì il Kestè: “Ogni volta che abbiamo rotto un equilibrio, ogni volta che abbiamo portato un cambiamento, uno sviluppo abbiamo subito le ripercussioni di chi vuole restare al buio e non desidera fare il salto di qualità. Siamo abituati da anni a queste reazioni. Gli equilibri si stanno nuovamente rompendo ed è ormai naturale che alcune persone ignoranti e vigliacche si vendichino così. Spero che la città e i napoletani come in passato reagiscano in modo positivo”.

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