“SOTTO IL CIELO DELL’ILVA”: LA DENUNCIA D’AMORE DI UNA

“Taranto si sveglia con le carezze del vento e i baci appassionati del sole, se piange lo fa d’inverno ma è un pianto sottile, lieve, emozionato. Taranto corteggiata da due mari, uno azzurro cielo e uno blu cobalto, ha la notte lunga e ballerina con le guance rosse di vino e falò. Questa è una storia vera, la storia di due ragazzi che fuggono da una città in cui dove un tempo c’erano pini verdi e forti oggi c’è ferro e fumo. Una città soggiogata dall’avidità dell’uomo, che ha immobilizzato il cielo in un lungo ed eterno tramonto, il tramonto infermo di un’intera civiltà.”

Con queste parole Marzia Stano, in arte UNA, racconta “Sotto il cielo dell’Ilva“, il nuovo singolo in uscita il 21 aprile, terzo estratto dal disco “Come in cielo così in terra” uscito il 28 settembre con etichetta MArteLabel e il sostegno diPUGLIA SOUND RECORDS – PO FERS PUGLIA 2007/2013 ASSE IV – INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO.

Il brano è un’istantanea scattata durante una fuga d’amore di due ragazzi poco più che adolescenti. La fuga da una città dicotomica tanto meravigliosa quanto dilaniante, sfigurata dall’Ilva un mostro avido e famelico che morso dopo morso non ha lasciato briciole al futuro di nessuno.

Il ritratto di questa città diventa l’emblema della situazione di un’intera realtà, perennemente divisa tra la bellezza dei suoi scorci e le tristi difficoltà che è costretta ad affrontare.

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