INEDITA LEZIONE DI ALCHIMIA AGLI “INCURABILI”

Nel febbraio di quattro secoli fa si spegneva uno dei protagonisti del Rinascimento europeo, il grande studioso napoletano Giovan Battista Della Porta: sabato prossimo il Museo delle Arti Sanitarie di Napoli, nell’ambito dei suoi indirizzi di studio dedicati al recupero della memoria delle grandi personalità partenopee legate alla storia della Medicina e della Farmacia, gli renderà omaggio con un appuntamento inedito focalizzato proprio sulle sue ricerche nel campo dell’ermetismo e dell’arte di guarire, una preziosa opportunità per mettere l’accento su un aspetto fondamentale che caratterizzò i percorsi di quasi tutti i medici e gli speziali (farmacisti) del tempo: l’Alchimia.

Nel corso della conferenza-lezione verrà innanzitutto sinteticamente tratteggiata la straordinaria figura di Della Porta, un intellettuale eclettico che seppe essere scienziato, filosofo, commediografo, ma pure appassionato studioso di medicina, di astrologia, di alchimia, di magia oltre che di chiromanzia, crittografia, magnetismo e meccanica. Un autentico fuoriclasse che si circondò delle migliori menti di quel fertile periodo (in primis Tommaso Campanella e il gruppo legato a Ferrante Imperato, Bartolomeo Maranta e Colantonio Stigliola) e seppe farsi apprezzare in tutta Europa (anche per una spinosa questione legata alla stregoneria e in particolare agli unguenti usati dalle streghe per il Sabba), tuttavia alla notorietà internazionale non ha corrisposto una proporzionata attenzione nella sua terra, e infatti, tranne qualche lodevole eccezione, Della Porta è ancora più citato che conosciuto, più famoso che studiato. Come dimostra pure la scarsissima rilevanza data all’anniversario della scomparsa in Italia e a Napoli, la città dove crebbe (era nato a Vico Equense nel 1535), dove studiò, dove fonderà la “Accademia secretorum naturae” (l’Accademia dei Segreti) e anche la celebre “Accademia degli Oziosi”, e dove scrisse le sue opere.

Tra i suoi lavori (compresi diversi interessanti testi teatrali), per le questioni squisitamente sanitarie ricorderemo il “Liber medicus” della “Taumatologia” e il Libro VIII della seconda “Magia”, e per quelle più esoteriche il “De Distillationibus” (che riprendeva e ampliava le parti più alchemiche del “Magia Naturalis”) e il “De Aeris transmutationibus”, che è considerato il suo testamento ermetico. Questi ultimi colpirono l’attenzione anche di Rodolfo II d’Asburgo, imperatore del Sacro romano impero germanico, famoso per la sua passione per l’alchimia, che gli chiese di raggiungerlo in quella Praga che aveva reso “magica” portandovi decine di grandi astrologi, scienziati, alchimisti, filosofi e artisti, tutti grandi esperti di cose occulte (tra i tanti: John Dee, Edward Kelley; Tycho Brahe, Keplero, Giordano Bruno, Michael Sendivogius).

Dal “mago” rinascimentale alla storia dell’Alchimia. Cos’erano esattamente i complicati e criptici libri (e le loro immagini) che tanta importanza ebbero, a Napoli come altrove, per le migliori menti di quei secoli (come peraltro era successo in precedenza e sarebbe accaduto in seguito)? Nel Terzo millennio – nonostante il lavoro di geni come Jung e Hilmann – la ridda di complessi simbolismi proposti dall’alchimia può creare smarrimento o sinanche intimidire. Come spiega Massimo Marra: “La sua apparente volontà di segretezza fa sorgere un sospetto di truffa, o piuttosto un timore, una diffidenza. Ma è un senso di spaesamento che può tuttavia essere salutare e propiziare l’attenzione, lo sguardo delicato e devoto, l’umile accoglimento di una scienza dai contorni così esotici e confusi, così diversi da invitare, talvolta, a tentazioni ermeneutiche frettolose, falsificanti”. E proprio lo studioso napoletano – uno dei massimi esperti italiani – sabato prossimo offrirà delle preziose chiavi di lettura per incamminarsi in una materia che per sua natura era ed è anfibia e ambigua, una dimensione “sospesa tra prospettiva di rigenerazione escatologica e ars practica, indagine scientifica e pratica spirituale”.

Sin dall’epoca del suo ritorno nella cultura occidentale medievale, infatti, l’Alchimia ha incarnato un “altrove assoluto”, un inquietante e fastidioso regno della memoria il cui segreto, la cui chiave di decrittazione, si è a lungo isolata ai margini della cultura ufficiale, “in una trasmissione di saperi e di pratiche assai spesso guardate con sospetto e sorvegliate”. Una ricognizione inedita – questa lectio è tenuta in diverse università italiane ma non a Napoli – resa ancor più intrigante dalla suggestiva location: il cinquecentesco complesso degli Incurabili che, come è noto, conserva traccia del passato alchemico della sua splendida spezieria, a cominciare dalla grande urna destinata a conservare la mitica “Theriaca”, il prodigioso polifarmaco che proprio gli amici del Della Porta studieranno a lungo (sostenendo pure feroci polemiche con i medici del Nord).

“Ciò che l’alchimia cerca incessantemente – ricorda Marra – la ‘pietra dei filosofi’, il ‘farmaco catholico’, è il sigillo di una realtà intollerabile per l’epistemologia illuminista e per la sua epitome positivista. Al pari di ogni condensazione di corpi gloriosi, miracolosi e traslucidi (i corpi di resurrezione dei mistici cristiani, i corpi di luce dei mistici sufi, i mutevoli elementari evocati in magia), al pari di ogni accadimento che richiami in causa gli antichi demoni e signori delle qualità, la scienza delle trasmutazioni – prosegue lo studioso – incarna una realtà pericolosa e sovversiva, un sogno di riconnessione al corpo sottile del cosmo che la modernità ha cercato ad ogni costo di rimuovere, annegando nello smarrimento e nella patologia”.

La lectio sarà introdotta dalla storica dell’arte Sara Oliviero, nelle sue vesti di volontario dell’associazione “Il Faro di Ippocrate”, e dal professor Gennaro Rispoli, primario chirurgo e fondatore del Museo di arti sanitarie, che farà gli onori di casa e parlerà del legame tra l’alchimia e gli albori della medicina e della farmaceutica.

Dunque, per chi volesse andare “a scuola di alchimia”, l’appuntamento è dunque per il 21 febbraio alle 16 agli Incurabili.

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